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Parigi: Il primo ministro francese Dominique de Villepin ordina il coprifuoco...

Publie le lunedì 7 novembre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Governi Francia

Il primo ministro francese Dominique de Villepin ha annunciato oggi che i prefetti avranno l’autorità di imporre il coprifuoco nelle periferie parigine colpite dalla rivolta, nel tentativo di fermarla dopo quasi due settimane di disordini.

Villepin ha escluso l’intrevento dell’esercito in un’intevista rilasciata alla televisione francese TF1 ma ha detto che domani si riunirà la Camera per autorizzare i funzionari locali, noti come prefetti, ad imporre il coprifuoco "ovunque sia necessario".

Al termine dell’undicesima notte di violenze nella periferia di Parigi e in alcune località francesi, dieci poliziotti sono rimasti feriti, due in modo grave, dai colpi d’arma da fuoco sparati da un gruppo di giovani rivoltosi, mentre si conta la prima vittima, un uomo morto oggi in ospedale dopo essere stato picchiato la scorsa settimana da un giovane in un sobborgo parigino.

Solo poche ore prima, il presidente della Repubblica Jacques Chirac aveva invocato il ritorno all’ordine.

Jean-Jacques Le Chenadec, che era stato aggredito venerdì sera e da allora era in coma, è la prima persona a morire durante la rivolta iniziata il 27 ottobre, ha detto il ministero dell’Interno.

Il giornale Le Parisien ha detto che l’uomo, 60 anni, era stato aggredito da un giovane fuori da casa sua nel sobborgo di Stains.

La sparatoria di ieri notte è avvenuta a Grigny, a sud della capitale, ha detto la polizia. Un agente è rimasto ferito alla gola, un altro a una gamba. "Hanno sparato davvero agli agenti. E’ violenza vera, grave. Non è come le altre notti. Sono molto preoccupato, perché la cosa sta crescendo", ha detto un agente.

Un portavoce della polizia ha detto che probabilmente i colpi non sarebbero stati mortali, vista la distanza da cui sono stati sparati, ma che potevano chiaramente causare ferite gravi.

Secondo la polizia, sono 300 le auto date alle fiamme in diverse cittadine francesi, 37 persone sono state arrestate.

CHIRAC PROMETTE RIGORE

La nuova esplosione di violenza è giunta a poche ore di distanza dalla prima dichiarazione pubblica di Chirac sulla rivolta nei quartieri suburbani: "La Repubblica è totalmente determinata, per sua natura, a essere più forte di coloro che vogliono seminare la violenza o la paura. Costoro saranno individuati, giudicati e puniti".

Il capo dello Stato ha parlato alla fine di un vertice sulla sicurezza convocato per dare una risposta alla rivolta che sta incendiando la banlieue parigina ma anche altre zone del Paese.

Il governo è sottoposto a pressioni crescenti perché ponga fine ai disordini, provocati dalla frustrazione tra le minoranze etniche per il razzismo, la disoccupazione, il comportamento della polizia e la loro marginalità nel sistema francese.

Nella giornata di oggi il primo ministro Dominique de Villepin dovrebbe annunciare misure in favore delle periferie povere, dove molti immigrati proveniente soprattutto dall’Africa vivono in palazzoni popolari deprimenti.

Intanto, le autorità hanno schierato altri 2.300 agenti per far fronte ai disordini, che si sono estesi ad altre località. A Saint-Etienne, nel sud della Francia, un gruppo di giovani hanno costretto alla fuga i passeggeri di un bus, poi hanno appiccato il fuoco al veicolo. Feriti il conducente e un passeggero.

A Strasburgo, sono state lanciate bombe molotov contro una scuola elementare, mentre a Tolosa un’auto è stata lanciata contro l’ingresso di un tunnel della metropolitana.

INTERVENGONO LE AUTORITA’ ISLAMICHE

All’origine dei primi scontri, un episodio avvenuto a Clichy-sous-Bois, vicino a Parigi: due adolescenti di origine africana sono rimasti fulminati all’interno di una cabina elettrica mentre apparentemente erano inseguiti dalla polizia.

Ieri, intanto, uno dei più importanti gruppi islamici francesi, l’Unione delle Organizzazioni Islamiche Francesi, ha lanciato una fatwa contro i disordini, dopo che gli inquirenti avevano ipotizzato la partecipazione alla rivolta anche di militanti islamici: "E’ vietato formalmente a tutti i musulmani che cercano la grazia divina e la soddisfazione di partecipare a qualsiasi azione cieca che colpisca la proprietà pubblica o privata o che possa costituire un attentato alla vita di chiunque", è scritto nella disposizione. (Reuters)