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Prosciolto soldato americano che uccise iracheno inerme

Publie le giovedì 24 febbraio 2005 par Open-Publishing

Dazibao Guerre-Conflitti Governi USA

Il marine non sarà incriminato per aver sparato a freddo contro un civile disarmato in una moschea a Falluja.

Inchiesta militare: "Non ci sono prove sufficienti" I fatti ripresi in diretta dalla telecamera di una tv Usa.

WASHINGTON - Non andrà davanti alla corte marziale il soldato americano che uccise a freddo un iracheno disarmato in una moschea di Falluja, a ovest di Bagdad. Un reporter armato di telecamera riprese in diretta "l’incidente" e riferì che il marine aveva sparato a un iracheno ferito, steso a terra, che non rappresentava alcun pericolo. L’esercito aprì un’inchiesta e oggi la Procura militare ha ritenuto che non ci siano prove sufficienti per incriminare il soldato Usa. Lo riferisce la rete televisiva americana Cbs.

Il 13 novembre scorso, nel corso della sanguinosa offensiva americana per conquistare la città ribelle sunnita di Falluja, alcuni marine, alla ricerca dei covi da cui gli insorti iracheni sparavano contro di loro, entrarono nella moschea e vi trovarono alcuni uomini sdraiati sul pavimento e avvolti in coperte.

Un cameraman della televisione americana Nbc riprese la scena in cui si vede un marine che spara a freddo un colpo a bruciapelo contro un uomo ferito e disarmato. Le immagini, dopo quelle delle torture nel carcere iracheno di Abu Ghraib, hanno provocato indignazione nel mondo e, negli Usa, un dibattito sulle regole di ingaggio dei soldati in Iraq.

Gli inquirenti non hanno raccolto a carico dell’indagato sufficienti elementi di prova, in grado di sostenere alcuna ipotesi di reato; e dunque, non potendo muovergli accuse formali, hanno optato per l’archiviazione del caso. "Come minimo, gli esperti giuridici della Marina ritengono che la situazione rimanga nel complesso abbastanza ambigua", hanno riferito le fonti vicine all’inchiesta citate dalla Cbs, "da fare sì che nessun rappresentante dell’accusa possa ottenere un verdetto di colpevolezza a carico dell’accusato".

L’inchiesta militare ha concluso che il soldato non poteva sapere se l’uomo era disarmato o no, e che può aver sparato per reagire a un movimento del ferito, che può aver interpretato come un tentativo di impadronirsi di un’arma. Eventuali provvedimenti disciplinari potranno al più essere adottati unicamente dal comando del corpo dei marines, sulla base del codice militare.

http://www.repubblica.it/2005/b/sez...