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Sgrena libera, l’emozione dei delegati di Rifondazione al Lido di Venezia

Publie le venerdì 4 marzo 2005 par Open-Publishing

Dazibao Guerre-Conflitti Partito della Rifondazione Comunista Parigi

di Paola Zanca

Si ferma tutto a Venezia, al congresso di Rifondazione Comunista.

Non si è ancora conclusa la serie di interventi sulla Sinistra Europea quando una voce nell’atrio del Palazzo del Cinema esulta: «Hanno liberato Giuliana Sgrena». In un attimo, è il caos. Le donne e gli uomini che da un mese aspettavano questa notizia corrono nella sala principale dove tutti sono già in piedi, dove tutti già applaudono, dove tutti hanno già gli occhi lucidi. Subito sale sul palco Luciana Castellina, la giornalista de Il Manifesto che in tante occasioni, una su tutte la manifestazione del 19 febbraio scorso a Roma, è stata chiamata a dar voce alla speranza per la liberazione di Giuliana.

Ora quella speranza è realtà. «Per prima cosa devo dire che il congresso di Rifondazione ha portato bene - esordisce Luciana Castellina - È una notizia meravigliosa, quello che abbiamo fatto per Giuliana serve e dobbiamo continuare a farlo per Florence. Ora bisogna liberare anche il popolo iracheno dalla guerra che continua. Continuare a manifestare serve a rompere quest’immagine che ci hanno imposto, quella che in Iraq dopo le elezioni sia tornata la normalità, che si sia voltata pagina. Invece la guerra e la violenza continuano. Sono certa che Giuliana ci aiuterà con efficacia a continuare la battaglia perché il popolo iracheno sia liberato». In conclusione della sessione sulla Sinistra Europea era prevista un momento di musica. Ora, Paolo Pietrangeli canta. Ora, le sue note sono un canto di libertà.

«Per l’Italia la liberazione di Giuliana Sgrena è un altro momento significativo contro la guerra e il terrorismo», dice Fausto Bertinotti. «Vediamo ora - aggiunge - se il governo, domani, saprà dire una parola di pace». Secondo Bertinotti la liberazione della giornalista «incoraggia ad andare avanti nel chiedere la fine della guerra in Iraq».