Home > Usciamo dal silenzio! manifestazione nazionale a Milano il 14 gennaio 2006

Usciamo dal silenzio! manifestazione nazionale a Milano il 14 gennaio 2006

Publie le venerdì 6 gennaio 2006 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao Donne Manifestazioni-azioni


 Parigi, davanti al consolato
 Manchester, 111 Piccadilly, in front of the Consulate

presidi organizzati dal Collettivo Bellaciao

LA LIBERTA’ FEMMINILE ALL’ORIGINE DELLA VITA

Il 14 gennaio saremo in piazza perché:

1) C’è un evidente e insidioso attacco alla 194, una legge che funziona, autorizzando l’aborto senza favorirlo, proteggendo la salute delle donne e diminuendo drasticamente il numero delle interruzioni di gravidanza. L’indagine voluta dal ministro Storace, le proposte di guardiani della morale e di dissuasori nei consultori, i ripetuti violenti attacchi delle gerarchie ecclesiastiche all’autodeterminazione-oltre a penalizzare la professionalità degli operatori-rappresentano un’intimidazione nei confronti delle donne, soprattutto delle giovanissime e delle straniere.

2) Siamo convinte che la nascita di una nuova vita parli della relazione tra i sessi e della responsabilità maschile nella riproduzione e nella sessualità. Dagli uomini non vogliamo solidarietà, ma il riconoscimento di essere parte in causa. Chiunque si arroghi il diritto di imporre una gravidanza non desiderata in termini di divieti, aiuti e controlli, considera le donne una categoria sociale a potestà limitata.

3) Difendere la 194 significa guardare più lontano, alla libertà di donne e uomini di decidere di sé, delle proprie vite e di quelle a venire. Dello stesso orizzonte di libertà - in cui includiamo il concetto fondamentale di laicità dello stato - parla la manifestazione nazionale di Roma “Tutti in pacs”, con la quale abbiamo costruito un ponte ideale. E non possiamo dimenticare che se l’aborto resta una scelta mai desiderata, ma talvolta necessaria, la libertà di progettare la propria vita e- se lo si desidera - di diventare madri, è messa a rischio dall’incertezza e dalla precarizzazione del lavoro. Non vorremmo che la precarietà diventasse il contraccettivo del futuro.

Dopo il 14 gennaio ci saremo ancora per chiedere alla politica impegni preelettorali su questi temi e per continuare il lavoro di rete attraverso il sito

www.usciamodalsilenzio.org e le assemblee autoconvocate.

TUTTE IN PIAZZA PER USCIRE DAL SILENZIO !

Milano, 14 gennaio 2006 ore 14,00
Corteo da Piazza Duca d’Aosta (Stazione Centrale) a Piazza del Duomo
Milano 3 gennaio 2006 Assemblea “Usciamo dal silenzio”

Ulteriori informazioni all’indirizzo: http://www.usciamodalsilenzio.org

Messaggi

  • dall’Udi di Napoli ricevo il seguente comunicato, un ciao speciale a tutte le donne che escono dal silenzio
    Doriana

    Comunicato delle donne della Campania
    Il 14 Gennaio le donne della Campania saranno fisicamente e simbolicamente a Milano.
    All’appello lanciato in un’Italia lunga e stretta, tormentata dai disservizi, le donne avrebbero risposto comunque e dovunque fosse necessario rendere visibile la loro proposta DI CIVILTA’ E DI DIFESA della convivenza non violenta.
    Abbiamo subito tutte compreso il senso di una parola d’ordine, "Usciamo dal silenzio". Non denuncia di una vecchia sconfitta, ma proposta di sostegno ed amplificazione del lavoro che in tante città piccole e grandi non si è mai interrotto.
    Di fronte ad un attacco complessivo e soffocante, donne e uomini hanno cominciato col dire no ad una legge barbara ed ingiusta come la 40. Il silenzio e la rinuncia, sono da sempre i nostri nemici.
    Riprendere parola pubblica sulle ragioni femminili, riconoscerla e farla propria: è questa l’occasione che le donne di tutto il paese vogliono offrire ad una politica generale sempre più confusa e compromessa.
    Partiamo dalle ragioni del corpo e dai diritti, teniamo alta la vigilanza ma abbiamo bisogno le une delle altre perché quello che diciamo e facciamo non sembri sempre nuovo e staccato dalla storia.
    La nostra storia, che conosciamo, è quella di cui fanno parte conquiste e leggi che una nuova forma di barbarie oggi ci costringe a difendere.
    Le donne di questo paese non vogliono tenere la testa al passato, sono stanche di attacchi che mortificano la loro dignità e la maturità della convivenza, e però sanno d’avere l’energia che serve per una battaglia mai interrotta.
    Le donne sono il sud della politica e dal sud le donne riprenderanno parola pubblica per rinnovare e far vivere la loro proposta di civiltà
    11 FEBBRAIO 2006
    USCIAMO DAL SILENZIO
    A NAPOLI CON IL SUD DELLA POLITICA
    PER L’AUTODETERMINAZIONE E LA LIBERA CONVIVENZA LAICA

    Il cartello per l’autodeterminazione della Campania.
    (udi. Napoli, Donne laiche di sinistra, DonneSudonne, Onda Rosa, CGIL-Campania, Sinistra Giovanile, UIL Campania, Arcidonna, La rosa è donna, donne DS, Forum di Rifondazione Comunista, Filcams Campania, Comunisti Italiani, Italia dei Valori, Socialismo Rivoluzionario, Collettivo Alice, Donne Verdi, DAME, Giovani Comunisti, Mamme antismog, , Arcilesbica, Comitato donne Chiaia Posillipo, Amica Cicogna, Città libera, Comitato 194)
    Napoli, 10/01/06

    • Comune di Roma

      Consiglio Comunale

      Comunicato Stampa

      PACS: Dichiarazione del consigliere di RC Pino Galeota

      Una politica per sostenere le famiglie rimedio più efficace della demagogia sui valori

      Assisto esterefatto alle prese di posizione dei singoli esponenti della maggioranza di governo e degli aspiranti sindaci sulla difesa dei valori della famiglia e contro la mobilitazione di domani per i PACS.

      Di quali valori blaterano l’UDC, Baccini e Fasoli che indicono giornata di riflessione sull’argomento per domani. Spero riflettano piuttosto sugli effetti che la politica del governo Berlusconi ha avuto sulle famiglie italiane e sulle possibilità per i giovani di formare una famiglia di rito o di fatto. Baccini, e con lui gli altri esponenti del centrodestra in preda a pruriti clerico oscurantisti dovrebbero capire che con la precarietà del lavoro, il carocasa e la mancanza di una politica di sostegno ad una maternità responsabile, le famiglie italiane diminuiscono e i giovani in odore di formare una famiglia spesso sono costretti a rinunciarvi per motivi economici e rimangono in quella di origine fino a 40 anni, in un limbo giovanilistico ad oltranza. Non è certo con un richiamo dogmatico alle radici cristiane che costoro si possono lavare la coscienza per il fallimento di cinque anni di governo che hanno messo in ginocchio le famiglie italiane. Annuncio pertanto la mia convinta partecipazione alla manifestazione di domani a piazza Farnese insieme all’Associazione Sinistra Romana e al gruppo capitolino di Rifondazione Comunista con l’auspicio che il futuro governo dell’Unione sappia avviare rapidamente una politica di certezze e di nuovi diritti per quanti vorranno dar vita a nuovi nuclei familiari di rito e di fatto.