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WTO, Agnoletto: il commento finale

Publie le mercoledì 21 dicembre 2005 par Open-Publishing

Incontri-Dibattiti G8 Vittorio Agnoletto

«Il liberismo vince anche a sinistra, mentre aumentano fame e povertà nel
mondo.

A HONG KONG ABBIAMO PERSO. È NECESSARIO UN SERIO ESAME DI COSCIENZA»

Hong Kong, 18 dicembre 2005 - «Ha vinto legoismo del nord del mondo, delle multinazionali statunitensi ed europee. Ma soprattutto abbiamo perso noi - afferma leuroparlamentare - . I sindacati che non sono riusciti a spiegare
che le masse povere dei contadini e dei lavoratori del sud del mondo non
sono gli avversari degli agricoltori e dei lavoratori europei; i nostri
movimenti, poiché non abbiamo saputo trasformare la forza accumulata nei
Social Forum di Porto Alegre, di Mumbay, di Firenze nella capacità di
organizzare vertenze mondiali sui temi quali la difesa dei beni comuni come
l’acqua e la terra, l’accesso ai servizi pubblici come diritti; hanno perso
i partiti di sinistra che non hanno saputo, ammesso che vi credano,
spiegare
ai propri elettori che il destino del pianeta è uno solo e che se oggi è il
sud del mondo a pagare il prezzo più alto di questo modello di sviluppo,
presto arriverà anche il nostro turno.

Abbiamo sperato che il governo Lula in Brasile potesse essere una garanzia
per tutti i disperati della terra. Di fronte alle pressioni USA il Brasile
ha vacillato, il G20 (l’alleanza di alcuni PVS contro le politiche
liberiste) é rimasto poco più che un simulacro, e il Brasile apre alle
politiche liberiste lasciando al proprio destino i Paesi più poveri.

Si possono vincere tante elezioni in tanti Paesi ma é difficile che quelle
vittorie possano modificare realmente in profondità la vita della gente,
con
e per la quale ci battiamo se veniamo sconfitti così duramente alla
conferenza del WTO.

Possiamo e dobbiamo continuare ad indicare con precisione i responsabili di
questo nuovo massacro sociale ma dobbiamo fare dentro di noi un profondo
esame di coscienza per quello che non siamo stati capaci di fare e di
spiegare.

Sarebbe già un passo avanti se questa consapevolezza fosse di casa nelle
stanze delle segreterie dei partiti di sinistra, in Europa e nel mondo.

Ma l’impressione é che nell’emisfero nord del Pianeta, soprattutto in
Europa, il liberismo abbia conquistato molto seguaci a sinistra, anche se
tanti non lo riconoscono ancora (ufficialmente).

Se la bozza di accordo presentata oggi [ieri, ndr] al vertice della WTO -
continua Vittorio Agnoletto - sarà approvata non é retorica affermare che
continueranno ad aumentare le distanze tra i più ricchi e i più poveri e le
condizioni di questi ultimi peggioreranno sempre più..

Abbiamo perso quella che, in questi giorni, era diventata la principale
battaglia materiale e simbolica di tutti i PVS e dei movimenti di tutto il
mondo: il taglio in tempi brevissimi dei sussidi all’esportazione per i
prodotti agricoli e per il cotone.

Dietro questi freddi numeri ogni giorno si consuma una nuova pagina della
tragedia africana fatta di fame e povertà.

I PVS sono costretti ad aprire i loro mercati ai prodotti industriali del
nord, dovendo abbattere i loro dazi doganali: una competizione impari che
distruggerà ulteriormente quella poca industria fino ad ora sviluppatasi in
Africa e nelle regioni povere dell’Asia.

Gli aiuti allo Sviluppo non sono confermati attraverso cifre precise e
nemmeno viene precisato se si tratta di aiuti veri o di prestiti: uno
specchietto per le allodole che si rivela in tutta la sua falsità.

Viene avviato il mercato dei servizi: educazione, servizi sociali e
sanitari saranno sempre meno diritti e sempre più merci disponibili per chi potrà
acquistarli. Anche l`acqua diventerà merce e nel prossimo futuro il suo
mercato farà concorrenza a quello del petrolio».

Vittorio Agnoletto, europarlamentare della Sinistra unitaria europea