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30 settembre 1977 - 2005 WALTER ROSSI

Publie le martedì 27 settembre 2005 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao Movimenti Estrema destra Storia

30 SETTEMBRE 1977

Walter Rossi: un giovane comunista ucciso il 30 settembre 1977 in viale Medaglie d’Oro a Roma da un gruppo di fascisti, alla presenza di un blindato della polizia, mentre effettuava un volantinaggio di protesta per le aggressioni subite nei giorni precedenti da alcuni militanti e simpatizzanti della sinistra.

Tanti anni sono passati, tanti governi si sono succeduti, ma la richiesta di verità e giustizia si è frantumata contro il muro che ha protetto e protegge esecutori e mandanti di “stragi di Stato”, di omicidi di militanti della sinistra, di uccisioni di manifestanti nelle piazze d’Italia.

Ancora una volta, nel 2001, abbiamo verificato che la giustizia per la morte di Walter non passa per le aule dei tribunali. Walter... che è stato assassinato dai fascisti davanti a una decina di poliziotti... A vent’anni durante una manifestazione.

Come Piero Bruno, Mario Salvi, Giorgiana Masi... come i partigiani durante la Resistenza e le decine di giovani, operai, lavoratori, antifascisti, anarchici, comunisti dal dopoguerra in poi, insieme a milioni di altri che nel mondo intero hanno difeso e difendono quegli stessi ideali di uguaglianza e di giustizia sociale.

Come Carlo Giuliani, solo quattro anni fa.

Ma non ci arrendiamo, e certo non dimentichiamo. Non dimentichiamo cosa è accaduto in questi decenni, non dimentichiamo Ustica, la strage di Bologna, quella di piazza Fontana....

VIOLENZE DI IERI E DI OGGI

Si avvicina la scadenza elettorale per il governo delle destre e cresce la conta delle aggressioni a compagni e a strutture antagoniste, individuate come baluardo di lotte e di partecipazione spontanea e realmente democratica con occupazioni di case, scioperi nei posti di lavoro, lotte contro speculazioni, nei quartieri contro emarginazioni e corruzione dilagante.

Solo nel 2005 contiamo in tutta Italia 39 aggressioni a compagni e compagne,16 attentati incendiari e dinamitardi,
a Roma 10 aggressioni di cui tre gravissime a Primavalle, al Centro sociale ASTRA e al Centro Sociale Forte Prenestino.

30 settembre 2005 - ore 18.00
Mille fiori per Walter
Viale Medaglie d’Oro, nei pressi della lapide

Associazione Walter Rossi
ex51 Valle Aurelia
compagni di Primavalle

www.associazionewalterrossi.it

Messaggi

  • NON ALIMENTIAMO L’ODIO, SI E’ PASSATI PER UN PERIODO INFAME ,IN CUI IL RISPETTO PER LA VITA UMANA SI BASAVA SOLO ATTRAVERSO LE ETICHETTE ORA FINIAMOLA UNA BUONA VOLTA ...SENZA DIMENTICARE, MA PERCHE’ CERTE COSE NON AVVENGANO MAI PIU’,NON PER ALTRO...DA QUEL PERIODO STORICO CHI NE HA TRATTO VANTAGGIO E’ STATO SOLO IL POTERE CHE SI E’ CONSOLIDATO SEMPRE DI PIU’...NON PRESTIAMO PIU’ IL FIANCO ALLE PROVOCAZIONI DA QUALUNQUE PARTE PROVENGANO..L’ODIO PORTA ODIO SANGUE PORTA SANGUE SPEZZIAMOLA QUESTA CATENA ATTRAVERSO IL DIALOGO

    Ps: OSVALDO TI HO RIVISTO IN TELEVISIONE IERI SERA MI SONO RICORDATO TANTI MOMENTI TI SEI DIMAGRITO MA SEI SEMPRE TU
    CIAO PINO

    • BLU NOTTE

      Lucarelli e il mistero degli anni 70 ANDREA COLOMBO Domenica scorsa il solitamente buon programma di Carlo Lucarelli Blu notte ha proposto, su Raitre in prima serata, una brutta puntata sugli anni70, o meglio sullo scontro tra giovani di estrema sinistra ed estrema destra che insanguinò l’Italia in quel decennio. Per oltre due ore è stata snocciolata una sinistra lista di morti, condita con immagini di repertorio a volte oltre i confini dello splatter e con interviste (tra cui una anche a chi scrive) che si sono perlopiù concentrate sulla «cronaca dal vivo» di alcuni dei fattacci in questione. Senza un tentativo di interpretazione, senza una tesi, fosse pure la più discutibile, senza un accenno di ricostruzione storica capace di andare oltre l’elenco dei morti e degli orrori. Chi provasse a farsi un’idea dell’argomento in base al programma, non potrebbe non concludere che un elevato numero di giovani e giovanissimi era stato colto in quel decennio da un inspiegabile raptus di follia omicida e/o suicida.

      Indipendentemente dai pareri degli intervistati, una simile sceneggiatura non poteva non accreditare la versione di una guerra civile strisciante e a bassa intensità, che però, in mancanza di altri approfondimenti, scivola inevitabilmente in una tardiva riproposizione della nota teoria degli opposti estremismi, che per la verità sembra da qualche tempo conoscere una seconda giovinezza.

      La puntata è stata pensata e almeno in parte realizzata prima dell’estate, quando impazzava l’offensiva della destra innescata dalle «rivelazioni» di Achille Lollo sul rogo di Primavalle. Può essere dunque che la macabra lista squadernata domenica sera mirasse anche a ribaltare la versione assurda secondo cui i neofascisti erano vittime inermi di un’ondata di aggressioni e omicidi. Chiarificazione necessaria, anzi meritoria con i tempi che corrono. Ma insufficiente a restituire un quadro storico che, amputato della politica, si riduce a un massacro tanto feroce quanto demente. La politica, in altri termini la natura della crisi che spinse un considerevole numero di giovani (di sinistra, ma anche, con tutte le differenze del caso, di destra) verso la violenza, era la grande assente nella puntata di Blu notte, come del resto nella stragrande maggioranza delle trasmissioni dedicate agli anni `70.

      Non si tratta di una svista, anzi di una serie di sviste che prosegue da decenni. È la conseguenza di un tabù, ormai interiorizzato quasi ovunque, che vieta di interrogarsi sulla natura della crisi italiana degli anni ’70, e costringe a leggerla come una epopea criminale, però priva dei moventi che innescano le guerre criminali, il controllo del territorio e dei traffici illegali.

      Blu notte ha per sottotitolo Misteri italiani. La storia patria di quel periodo di misteri tenebrosi abbonda. Ma nella violenza diffusa di allora di misterioso non c’è nulla, almeno non nel senso che si dà al termine nel giallo o nel noir. Forse per questo il programma di Lucarelli non è riuscito a cogliere il vero «mistero», del resto costruito artificialmente e con obiettivi politici trasparenti, di quella vicenda storica: come spiegarla e interpretarla senza ricorrere alle categorie addomesticate degli opposti estremismi o della follia assassina.

      da "il Manifesto" 4.10.05