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A Piazza del Popolo. Prodi : Berlusconi ha umiliato l’Italia

Publie le domenica 9 ottobre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Manifestazioni-azioni Elezioni-Eletti Patrizia

di Patrizia

Come spettatrice della manifestazione a Piazza del Popolo a Roma,indetta dall’Unione per protestare contro il governo,la legge finanziaria,la legge elettorale, e le altre leggi vergogna approvate dal parlamento per salvare Berlusconi e i suoi amici dalla giustizia,sono rimasta colpita dalla partecipazione massiccia di tante persone che la piazza non riusciva a contenere.

Allora delle file di persone sono rimaste fuori,a via del Corso e nelle strade limitrofe.

La maggioranza imperversa con le sue leggi ad personam e continua nella sua folle mania distruttrice dello Stato italiano e delle sue risorse,per assicurarsi un avvenire prosperoso ,anche per i propri figli,in vista della sua prossima disfatta.

E la gente che gremiva piazza del Popolo era consapevole della povertà che questi banditi della destra le hanno procurato ed indignata del criminale disegno di farsi le leggi per risolvere i propri problemi giudiziari.

Era domenica e la prima giornata di sole dopo sei giorni di pioggia ininterrotta.Eppure,invece di godersi la giornata di vacanza,andarsene in giro per i negozi aperti del centro di Roma o a passeggio altrove la gente confluiva tutta verso Piazza del Popolo.Andavamo tutti verso Piazza del Popolo

Per ascoltare Prodi e sentirsi dire che le spudorate manovre di Berlusconi contro il popolo italiano stanno per finire.Con la partecipazione popolare,per mandare via un farubutto che è diventato bimilionario, entrando in politica e servendosi dello Stato italiano.

Cosa che constata oggi anche Il Financial Time.

Ecco il discorso di Prodi riportato da La Repubblica


"Le tre I di Berlusconi: irresponsabilità, interesse, incompetenza"

Prodi: "Finanziaria e legge elettorale

Ultimo atto di un bilancio disastroso"
"Non meritiamo di essere governati così male"

ROMA - Romano Prodi è stato l’unico leader dell’Unione, tra i sette candidati alle primarie, a parlare dal palco ai centomila riuniti questa mattina a piazza del Popolo per manifestare contro la Finanziaria e la legge elettorale. Il leader del centrosinistra ha iniziato chiedendo un minuto di silenzio per le vittime del Pakistan devastato dal terremoto, quindi ha iniziato il suo discorso.

"Oggi non siamo qui per una manifestazione di parte o di propaganda. Siamo qui per testimoniare la nostra passione e il nostro amore per l’Italia. Un grande Paese, le cui speranze ed energie da quasi cinque anni sono umiliate da un governo e da una maggioranza che hanno promesso miracoli e prodotto disastri. Un premier inadeguato e una maggioranza litigiosa stanno concludendo la loro esperienza. Gli italiani sono stati umiliati nel loro amor di patria. Hanno visto un governatore della banca d’Italia sfiduciato dal presidente del Consiglio sedere a fianco a un ministro dell’Economia capace solo di dileggiarlo di fronte alla stampa internazionale. La loro incapacità è sotto gli occhi del mondo".

Il leader dell’Unione ha parlato di "un bilancio disastroso perché il Paese è stato addormentato, anestetizzato e ingannato". Delle tre I di Berlusconi non si ricorda più nessuno, ha detto Prodi, "ma oggi quelle tre I sono diventate irresponsabilità, interesse e incompetenza. In questo contesto va in scena l’ultimo atto, una legislatura al tramonto e una maggioranza parlamentare che sa di essere da tempo minoranza nel Paese sta tentando in questi giorni l’ultimo affondo. Cinque anni di cattivo gusto stanno ora concludendosi nel dramma".

Politica estera
Il discorso di Prodi è stato punteggiato da diversi applausi quando ha attaccato il governo sulla politica economica, sulle leggi ad personam e sulla legge elettorale. Ma Prodi ha ricevuto una vera e propria ovazione quando ha detto che "la politica estera dell’Italia si è ridotta a incontri conviviali nei ranch, nelle dacie, nella sfarzose ville private, fortificate con i nostri soldi".

"Il presidente del Consiglio - ha proseguito il leader dell’Unione - ha scambiato la politica internazionale con un sistema di rapporti e relazioni strettamente personali, quasi che i capi di Stato e di governo fossero proprietari dei loro Paesi, come gli imprenditori lo sono delle loro imprese. Il Paese è stato trascinato in una avventura militare non voluta e non sentita solo perché il nostro presidente del Consiglio potesse essere invitato alla corte del mondo".

Leggi ad personam
"Gli italiani sono stati spettatori dell’arroganza di un potere che non ha esitato a ricorrere a leggi ad personam per salvare dalla giustizia il presidente del Consiglio e i suoi amici" ha affermato il leader dell’Unione. "Leggi talmente spudorate che perfino chi ne ha curato la prima stesura oggi se ne vergogna e le disconosce: la legge Cirielli oggi si chiama ex Cirielli".

"Questa è una maggioranza classista - ha proseguito - che ha fatto una politica di classe. Una maggioranza di scontro che ha fatto una politica di scontro. Una maggioranza non omogenea e conflittuale al suo interno che ha costantemente scaricato sul Paese i costi delle sue divisioni".

Legge elettorale
"Questa maggioranza, ormai minoranza nel Paese, timorosa di perdere le prossime elezioni, sta per cambiare la legge elettorale" ha detto Prodi attaccando "una legge che prevede liste bloccate, senza preferenze, con candidati decisi dai partiti e con un parlamento scelto di fatto da poche persone. Un sistema che prevede un premio di maggioranza troppo basso per garantire la governabilità e non l’elezione diretta del premier anche se la coalizione è caratterizzata dal fatto stesso di proporre un candidato primo ministro".

Attacco a Tremonti
"Il ministro dell’Economia è tornato senza alcuna spiegazione al posto da cui era stato cacciato due anni fa, ha presentato una legge finanziaria priva di contenuti reali e di interventi e misure strutturali. Una Finanziaria che prevede solo tagli e vincoli per le amministrazioni locali, quelle più vicine ai cittadini e ai loro bisogni. Di fronte a un deficit che oggi marcia ben oltre il 5 per cento, e che deve essere ridotto entro due anni al 2,8 per cento, questa Finanziaria prevede una manovra che per quest’anno si limiterà a ridurre il deficit del solo 0,8 per cento".

Finanziaria irresponsabile
"Non si potrebbe essere più irresponsabili" ha proseguito il leader dell’Unione. Questa è una Finanziaria di chi sta scappando e sa che l’anno prossimo non dovrà essere lui ad affrontare i problemi del Paese. Problemi che proprio le inadempienze e le negligenze di oggi renderanno domani più difficili. Ma non è soltanto irresponsabile, è anche una Finanziaria che continua a scaricare sulla fasce meno protette della popolazione tutti i costi della crisi del Paese. I tagli e i tetti di spesa che essa prevede per gli enti locali vanno a colpire i servizi ai cittadini e ciò determinata una vera e propria perdita di protezione e di sostentamento per le fasce svantaggiate".

Devolution
"Il Capo dello Stato è umiliato insieme a tutti gli altri organi di garanzia" per le "conseguenze" delle riforme costituzionali sostenute dalla Casa delle Libertà che vanno sotto il nome "devolution". Una riforma "sciagurata" che "va avanti solo perché lo vuole la Lega che ne ha fatto la sua bandiera. E questo è il Paese in cui vogliamo vivere? Il Paese che gli italiani si meritano? Io dico no, mille volte no". E se sarà approvata "non resterà che riporre ogni speranza nell’inevitabile referendum, certi che il Paese risponderà con un sonoro e corale no".

Primarie
Verso la fine del suo discorso Prodi ha accennato alle consultazioni che si svolgeranno domenica prossima in tutta Italia per scegliere il candidato del centrosinistra. "Io, come tutti gli altri candidati alle primarie, sto vivendo una grande esperienza e ringrazio gli altri per il fair play e lo spirito di amicizia. Saremo tutti uniti. Il giorno dopo le primarie tutti insieme cominceremo la nostra campagna per la vittoria elettorale".

La maggioranza degli italiani è con noi "No, noi non ci rassegniamo e sappiamo che la maggioranza degli italiani è con noi, crede in noi e ha fiducia in noi" ha detto Prodi lanciando un messaggio "di speranza". "L’economia può ricominciare a correre. Il nostro popolo è capace di grandi slanci e di grande volontà. Ciò di cui c’è bisogno è una classe politica e un governo all’altezza del compito. Che sappia risanare i conti. Che creda nella giustizia e nell’equità, garantendo la coesione sociale e la partecipazione di tutti allo sforzo collettivo".

Tasse, prezzi e salari
Prodi ha garantito attenzione ai problemi di prezzi e salari con l’impegno "di far pagare a tutti le tasse, di tassare di più le rendite finanziarie e di meno il lavoro". Ha citato i problemi dell’immigrazione, della sicurezza e dei giovani. E non ultimo delle famiglie "elemento essenziale non solo per lo sviluppo della persona ma anche per la crescita della comunità. Noi aiuteremo le famiglie a crescere i propri figli grazie a misure più serie di quelle risibili adottate in questa legislatura".

Fiducia nel futuro "Dobbiamo ridare fiducia al Paese, riappropriarci del nostro futuro e insieme renderemo forte di nuovo l’Italia. Daremo ai nostri figli e alle generazioni che verranno quel futuro di democrazia, di pace, di progresso e di crescita che hanno il diritto di avere" ha concluso Romano Prodi. "Saremo fermi nell’etica, lungimiranti nella politica, coraggiosi nell’economia, fedeli alla nostra Costituzione".

http://www.repubblica.it/2005/j/sez...