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DOMANDE

Publie le domenica 2 ottobre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Elezioni-Eletti Doriana Goracci Primarie

di Doriana Goracci Capranica (Vt)

Era il 1995, quando D’Alema invitato dalla dirigenza Cgil, venne nella sede romana della Banca Commerciale Italiana, per sostenere con tutte le sue argomentazioni la validità della privatizzazione , in quel caso della Comit del defunto Raffaele Mattioli, e perché no anche dell’Enel (smarrito Mattioli anch’esso invitato).

Domande dubbi giacciono integri nel video di Gianfranco Miglio, video maker allora bancario. Si aprì alla grande la stagione dei dipendenti garantiti diventare azionisti delle proprie aziende, si aprì la stagione dei Fondi di investimento, poi venimmo invitati dai sindacati ad aderire al Fondo di solidarietà, non si sa mai...

Nel 2002 fummo tra volontari e obbligati in 6500 ad andarcene a casa con
il nostro assegno di sostegno. Lasciamo perdere i casi mobbing
demansionamento e cause varie già inseriti nel libro spese delle banche
diventate oramai scatole cinesi di assicurazioni, finanziarie,
immobiliari: tutto era già previsto. Il quotidiano Repubblica è da anni
che sulle sue fittissime pagine di quotazioni non riporta quelle dei
titoli di stato: ci sarà un perché?

Nel mondo della sinistra si preferisce
parlare di banchearmate globalmente, ma guai ad affrontare con impegno il
tema del debito che grava sulla maggior parte dei cittadini obbligati ad
avere un conto, fare un mutuo, invitati a consumare, tanto si pagherà nel
2006, dopo comunque... Oggi occupiamoci di Fazio, come se sapere un po’
meglio gli imbrogli di palazzo possa fare chiarezza nella nostra economia
giornaliera. Banca Intesa, Unicredit, Capitalia... chi sono oggi?Chi sono
oggi i correntisti italiani, i forzati usurati, i precari? La finanza
etica!

Fra qualche giorno si va a votare per le primarie, come le partite non più
di domenica ma di sabato e nei giorni feriali, una mostruosa
proliferazione e banalizzazione degli eventi politici. Ebbene, avendo un
incarico nel Prc, ho dovuto “pensarci” a questa bella “pensata” della
sinistra (?!) italiana, che scimmiotta gli americani nel loro peggio, che
scorda e rimuove di proposito , i fratelli spagnoli.

Noi ultimi europei nell’impiego di donne in incarichi politici (ricordo
che il ministro per l’economia spagnolo è donna) primi nel commercio delle
armi per guerre da noi mai dichiarate ma sostenute per motivi “umanitari”.
Bene io voterò Bertinotti, perché non votarlo al punto in cui siamo, è un
ulteriore appoggio alla destrasinistra, ma il lancio della campagna delle
primarie dal” treno” di Prodi in cui Bertinotti ci invita a scrivere il
nostro “voglio” (v.post-it) è grottesco. Noi deportati nel paese
dell’ignoranza e della dimenticanza che scriviamo bigliettini ai cari
nell’illusione di lasciare traccia di speranze e memorie. Sottoscriviamo
un programma che è semplicemente “ mandare a casa Berlusconi e co.”, noi
dell’Unione , noi migranti della ragione, paghiamo un’euro per accedere al
Sogno.

Io “vorrei”, caro Fausto Bertinotti, non “ voglio “,perché l’erba
voglio mi dicevano da bambina cresce solo nel paese del re. E di re in
questo paese dominato dalla Chiesa, dal potere scandalosamente finanziario
ne abbiamo tanti, troppi. Vorrei vivere meglio la vita di ogni giorno: il
lavoro, la scuola, la sanità, i trasporti, l’ambiente. Niente di radicale,
rivoluzionario, eppure sembra un sogno impossibile. Chissà quell’euro che
pagheremo per votare...

Pagheremo caro,pagheremo tutto anche questa volta e l’erba voglio si fa
sempre più gialla, marcita nel fango in cui ci hanno messi e ci siamo
fatti mettere.