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Fausto Bertinotti scrive ad Arcigay

Publie le martedì 13 settembre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Elezioni-Eletti Partito della Rifondazione Comunista Parigi

Contro ogni forma di discriminazione, per una legge sui PACS e per una nuova stagione di diritti: gli impegni del candidato PRC alle primarie dell’Unione

Fausto Bertinotti, segretario del Prc e candidato alle primarie per la leadership dell’Unione, si impegna a sostenere le posizioni del movimento Glbt (gay, lesbiche, bisessuali e transessuali) per una "legislazione positiva" contro le discriminazioni, per una legge sulle unioni di fatto e i pacs, e per i diritti degli omosessuali nel mondo. Bertinotti ha scritto una lettera al presidente dell’Arcigay, Sergio Lo Giudice, in cui ribadisce di partecipare alle primarie per "spostare a sinistra" l’asse dell’Unione.

Nella lettera, Bertinotti assume con Lo Giudice "un impegno preciso rispetto alle richieste che il movimento Glbt ha avanzato ai candidati per le primarie dell’Unione", in relazione a "tre questioni fondamentali".

"La prima - prosegue Bertinotti - consiste in una serie di interventi che potremmo definire di legislazione positiva per il vero superamento di ogni forma di discriminazione per i gay, le lesbiche e i transessuali (nel lavoro, nelle relazioni sociali, nei diritti) sulla base del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere". Bertinotti spiega di riferisi ad interventi di legge, regolamentari, di monitoraggio e di promozione, per "avviare un processo positivo di superamento di discriminazioni, ostacoli e per l’estensione di diritti e opportunità".

La seconda questione citata da Bertinotti riguarda l’impegno "specifico e preciso per l’approvazione di una legge per il riconoscimento delle unioni di fatto, per i pacs, e la garanzia di diritti fondamentali alla persona che oggi vengono negati". Mentre la terza riguarda gli impegni per "una nuova stagione dei diritti umani e per l’assunzione di misure di condanna e di contrasto per quei paesi che praticano forme di discriminazione e repressione, spesso violenta, nei confronti dei gay, delle lesbiche e dei transessuali".

Bertinotti giudica "necessario avviare un nuovo corso politico, in cui diritti del lavoro, diritti sociali e diritti della persona non possano essere separati ma vadano intrecciati in un processo di vera riforma del nostro paese", legando la lotta alal precarietà e ala povertà ad una "nuova stagione dei diritti della persona". "Insomma, penso - scrive fra l’altro Bertinotti - che senza l’ispirazione di una alternativa di società non si possa riuscire neanche a fare i piccoli passi concreti, necessari ad uscire dalla crisi in cui l’Italia è immersa, una crisi che non è solo di carattere economico ma che interviene complessivamente sui fattori di coesione sociale e sulla stessa tenuta democratica".

"Credo, infine, che un vero processo di cambiamento - afferma Bertinotti - non possa non fondarsi sull’autonomia dei movimenti, superando cioè l’idea vecchia e perdente per la quale ai movimenti spetta solo il primo tempo della partita contro le destre, quella dell’opposizione, per poi passare il testimone ai partiti quando si tratta delle politiche di governo". Superare l’idea del ’governo amicò, nessuna delega, ma - afferma Bertinotti - un rapporto di autonomia che consenta ai movimenti di incidere effettivamente nelle scelte".

"E’ questo per noi anche l’obiettivo delle primarie: attraverso un confronto serrato, spostare a sinistra, nella direzione di una politica di pace e dell’estensione dei diritti, l’asse politico e programmatico dell’Unione", perchè, per Bertinotti, "senza di questo la sconfitta delle destre sarebbe solo apparente".