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G8 di Genova, il medico legale: Giuliani ucciso da un colpo diretto

Publie le giovedì 6 ottobre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Polizia Giustizia G8

di red

Carlo Giuliani fu ucciso da un colpo diretto, senza deviazioni. A questa conclusione è giunto il medico legale che al processo per i fatti di Genova 2001, durante il G8, è stato ascoltato come teste. Il colpo di pistola che ha ucciso Giuliani fu un colpo «diretto» e non deviato da corpi estranei. Inoltre, si è saputo che il frammento di pallottola ritrovato sul corpo di Giuliani non fu più ritrovato.

Marco Salvi, medico legale appunto e ctu della procura, deponendo nella sessantesima udienza del processo ai 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio durante il G8 di Genova. Salvi ha così smentito la tesi che il colpo sparato dal carabiniere Placanica fu deviato da un calcinaccio e per questo colpì mortalmente Giuliani. Al termine dell’udienza, il pool degli avvocati della difesa ha chiesto copia integrale degli atti del dibattimento. Non è escluso che possa essere richiesta la riapertura del fascicolo per l’omicidio Giuliani.

Marco Salvi, autore della perizia sul carabiniere Mario Placanica e coestensore del referto autoptico sul corpo di Carlo Giuliani, è stato ascoltato dal tribunale sulle ferite riportate da Mario Placanica ed esaminate circa una settimana dopo l’accaduto. La difesa però aveva chiesto di poterlo ascoltare anche sulla perizia Giuliani per verificarne l’attendibilità, poiché l’autopsia «fu bollata come “superficiale” dal pm Silvio Franz, che chiese e ottenne l’archiviazione» del procedimento relativo ai fatti di piazza Alimonda. Dopo una lunga camera di consiglio, il tribunale ha autorizzato le domande sull’autopsia.

Salvi ha risposto alle domande dell’avvocato Ezio Menzione, ricordando come la Tac in total body cui fu sottoposto il corpo di Carlo Giuliani «evidenziò un frammento radio-opaco nel cranio del ragazzo», frammento «assolutamente metallico, della pallottola esplosa», che poi «non fu più trovato durante l’autopsia». Il medico legale è poi tornato sulla questione dello sparo che uccise Carlo Giuliani. Dopo essersi detto convinto che lo sparo fu diretto e non deviato, come invece sostenuto da altro anatomopatologo, Carlo Torre, Salvi ha dichiarato che il punto di fuoco era più alto, rispetto al bersaglio, di circa 10 centimetri, e che lo colpì con una traiettoria inclinata da destra - alto a sinistra - basso, entrando nella regione sottorbitale destra e uscendo dall’occipite sinistro.

Il procedimento per l’omicidio Giuliani venne archiviato il 5 maggio 2003 dal gip Elena Daloiso su richiesta del pm Franz, con l’opposizione della parte offesa. Il gip ritenne che Placanica sparò in aria e che il colpo di pistola venne deviato da un «bersaglio intermedio», un calcinaccio che si trovava a «un metro e 90 dal suolo».

«La perizia di cui si sono conosciuti i risultati finali, conferma definitivamente quanto da sempre sostenuto dai difensori della famiglia Giuliani e cioè che Carlo è stato colpito da un colpo d’arma da fuoco diretta contro di lui e non da un proiettile deviato da un sasso scaturito dalla fantasiosa ricostruzione di alcuni consulenti tecnici». Così l’avv. durante le manifestazioni di Genova, interviene, dopo la deposizione del medico legale della procura, per chiedere un nuovo processo per il suo omicidio.

«Di fronte a questa nuova e decisiva emergenza processuale si impongono, a questo punto -precisa Giuliano Pisapia, legale della famiglia del giovane ucciso - nuove indagini, la riapertura del processo per poter pervenire a quello che è sempre stato il nostro obiettivo e cioè conoscere la verità e ottenere giustizia».

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