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In Polonia, il partito al potere si allea con l’estrema destra

Publie le mercoledì 8 febbraio 2006 par Open-Publishing

Dazibao Europa Estrema destra Governi

di Henri de Bresson tradotto dal francese da karl&rosa

Il partito conservatore polacco Diritto e giustizia (PiS) del presidente Lech Kaczynski e del suo gemello Jaroslaw - i due padroni della Polonia attuale - ha siglato, giovedi’ 2 febbraio, un’alleanza di governo con i due partiti estremisti rappresentati nel Parlamento polacco, i populisti di Samoobrona (Autodifesa) e la Lega delle famiglie polacche, partito degli ultracattolici. Quest’accordo non prevede l’ingresso di ministri di questi due partiti nel governo minoritario costituito dal PiS, diretto attualmente dal primo ministro, Kazimierz Marcinkiewicz. Verte su un pacchetto di 144 progetti di legge che saranno introdotte nel circuito parlamentare per riformare il paese in profondità.

La presentazione dell’accordo ha dato luogo ad un primo scontro con la stampa polacca. Solo il canale televisivo degli integralisti cattolici, Trwam, era stato invitato alla cerimonia della firma. Come Radio Marvia, l’altro braccio mediatico degli Ultras, recentemente condannata dallo stesso Vaticano per i suoi eccessi, Trwam trasmette programmi il cui contenuto non é soltanto integralista cattolico e talvolta antisemita, ma anche antiliberale e nazionalista, violentemente antieruopeo. Questa decisione simbolica ha provocato da parte degli altri media un boicottaggio della conferenza stampa organizzata per spiegare i termini dell’accordo.

Esso permetterà ai fratelli Kaczynski di disporre al Sejm, la Dieta polacca, di una maggioranza di 248 deputati su 460 per sostenere l’azione del governo minoritario formato dal PiS dopo le elezioni politiche di settembre 2005. Il PiS non aveva potuto accordarsi con i liberali del partito PO, come tutti si aspettavano, per costituire una coalizione di centro-destra. Il PO, restato a lungo in testa ai sondaggi alla fine del regno dei socialdemocratici, sarebbe stato, alla fine, superato dai conservatori sia alle politiche che alla presidenziale che era seguita in ottobre, il che ha capovolto tutte le previsioni politiche. Le ambizioni dei fratelli Kaczynski non hanno mai permesso di trovare un terreno d’intesa alle due formazioni, malgrado l’ingresso nel governo minoritario di rappresentanti della tendenza liberale, come la ministra delle Finanze, Zyta Gilowska, o il ministro degli Esteri, il francofilo Stefan Meller.

"UNA GRANDE EPURAZIONE"

Quest’incapacità delle due principali formazioni di intendersi aveva portato, in occasione del dibattito sul bilancio, ad accarezzare l’idea di nuove elezioni per uscire da un vicolo cieco. I fratelli Kaczynski, malgrado qualche segno di un tentativo di riavvicinamento con Andrzej Leppler, leader di Samoobrona, hanno lasciato sussistere il dubbio, prendendo di sorpresa la classe politica e le cancellerie europee con l’annuncio di giovedi’.

"La firma del patto significa anzitutto un cambiamento radicale, una grande epurazione dello Stato, una nuova politica economica che terrà conto degli interessi degli emarginati e non solo di quelli dei beneficiari delle trasformazioni degli ultimi sedici anni", ha affermato Jaroslaw Kaczynski, presidente di Diritto e giustizia, presentando a Varsavia l’accordo. Quest’ultimo "é firmato per dodici mesi, ma spero che sarà prolungato", ha precisato, mentre Leppler confermava che non vedeva alcuna possibilità di elezioni anticipate. "Questo giorno resterà nella storia come un giorno importantissimo", ha dichiarato, per parte sua, il capo della Lega delle famiglie, Roman Giertych, rallegrandosi per la fine del potere delle élites che hanno governato la Polonia dalla caduta del comunismo, nel 1989.

Le conseguenze di questa nuova coalizione per l’Unione europea dovrebbero farsi sentire rapidamente. Il governo minoritario di Marcinkiewicz aveva indurito l’atteggiamento della Polonia nelle trattative europee di questi ultimi mesi, comme hanno dimostrato il negoziato sul bilancio e soprattutto quello sull’IVA. I conservatori, che hanno dichiarato morta la Costituzione europea, hanno una posizione apertamente euroscettica.

Contrariamente agli impegni presi dalla Polonia nel suo trattato d’adesione all’Unione, i fratelli Kaczynski non hanno mai nascosto la loro ostilità al controllo dei gruppi polacchi da parte dei capitali esteri o all’indipendenza della Banca centrale. Le due formazioni estremiste con le quali sono ormai alleati sono violentemente antieuropee e la Lega delle famiglie non cessa di attizzare il fuoco su cio’ che rappresenta l’Unione. Il patto "avrà come effetto il rafforzamento della posizione della Polonia di fronte agli altri paesi"; "la difesa dei nostri interessi nazionali sarà quotidianamente all’ordine del giorno et i nostri partners dovranno prenderne nota", ha avvisato Jaroslaw Kaczynski.

Articolo pubblicato nell’edizione del 4.2.06

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