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Intervista a Oreste Scalzone : «Senza cibo per l’amnistia»

Publie le martedì 19 aprile 2005 par Open-Publishing
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Dazibao Giustizia Estradizioni

Intervista a Oreste Scalzone, in sciopero della fame dall’8 aprile. Rifiutato dall’ospedale perché rischia la vita, pesa ormai 45 chili, protesta contro «i tossicomani della pena» Pisanu, Castelli e Violante. Appello al movimento

di ANNA MARIA MERLO PARIGI

Oreste Scalzone è in sciopero della fame dalla mattina dell’8 aprile. E’ stato ricoverato all’ospedale Saint-Antoine, ma i medici l’hanno dimesso perché non intendono prendersi la responsabilità della vita di qualcuno che vuole continuare il digiuno, malgrado pesi ormai solo più 45 chili, affetto com’è da un’epatite già trasformata in fibrosi. Per i medici 42 chili è il limite, due settimane il massimo che Oreste può tenere. E le due settimane scadono il prossimo venerdì.

Perché hai deciso questo sciopero?

A me è sembrato che, con l’iniziativa di Pannella, si fosse aperta una finestra di opportunità. Pannella lo conosco da sempre, su molte questioni siamo agli antipodi. Il problema non è però Pannella o non Pannella. Ho trovato la sua iniziativa estremamente felice sul piano dello spettacolo, certo, ma anche su quello simbolico. Da un mese c’è una specie di buriana su un fatto ordinario di applicazione della prescrizione di legge a tre persone condannate a suo tempo per omicidio colposo, parlo di Primavalle. Se n’è fatto uno psicodramma nazionale. La parola stessa prescrizione è stata demonizzata, come le parole amnistia o indulto sono diventate parole criminali, mentre sono inscritte nella Costituzione, nel diritto. L’impunità è diventato uno scandalo più grande del male. Le parti civili vengono violentate, come se non si potesse elaborare un lutto se non si ha avuto giustizia. Non do giudizi di valore su gente che vive questo, ma sulla manipolazione di cui mi sembrano vittime. Non hanno fatto una legge sul risarcimento delle vittime, ma le strumentalizzano. Pisanu, Castelli, Violante spingono a diventare tossicomani della pena.

Quale riflessione ti spinge a chiedere l’amnistia?

Ho una posizione di abolizionismo rispetto al carcere. Non è un’utopia ma, come ha scritto Foucault, un’idea direttrice. C’è dell’assurdo nella società di oggi, la tossicomania penale viene utilizzata come regolatore sociale. Questa idea viene dall’alto, come si vede in Usa o in Cina, ma poi finisce per contagiare tutti, l’unica proposta è l’ipertrofia della voglia di vendetta. Un vittimismo che vuole trovare una giustizia appropriata.

A chi ti rivolgi prima di tutto Allo stato o al movimento?

Mi chiedo: come mai questo silenzio tra di noi ? Come se Pannella fosse un Re Mida al contrario. Tutti zitti. Credo che, se in seguito a questa azione si riesce a ottenere un’amnistia anche solo di un anno, a sdoganare la parola, mi va bene. Toccherebbe, tra l’altro, oltre a molti disgraziati, anche 4 mila ragazzi dei movimenti di questi anni che hanno accumulato 17 mila processi. Toglierebbe questa cappa dal movimento sociale. Aprirebbe la possibilità di uscire dal silenzio sull’amnistia politica, che un paese "normale"a vrebbe già fatto da tempo. Mentre adesso, come con Battisti, viene raschiato il fondo del barile 25 anni dopo, persone che lo stesso diritto riconosce che sono diventate un’altra persona. Per questo mi ero offerto di andare al posto di Battisti, non per fare il bello, ma come un’offerta di capro espiatorio simbolico. Mi dicono in molti: il clima è terribile. Io rispondo: proviamo a vedere cosa si può fare. Non rivendico nulla dallo stato, non attuo un ricatto. Ma una forma di rapporto dialettico con i compagni. Voglio che si apra una discussione su due punti: se passa la proposta Pannella, dopo bisognerà aprire il problema della soluzione politica per la generazione degli anni 70, quindi perché non lanciare un referendum abrogativo delle legge speciale del92, che fissa il quorum per l’indulto e l’amnistia ai due terzi? Un’iniziativa per ripescare il progetto di indulto, votato nel `97 dalla Commissione giustizia della camera, su iniziativa di Pisapia e Cento, che riequilibrerebbe il super-sanzionamento dopo la fine dell’emergenza. Proponeva 21 anni al posto dell’ergastolo e un dimezzamento delle pene. Per il momento i soli a reagire sono stati i Cobas. Ho scritto una lettera, senza arroganza, ai personaggi pubblici che hanno contato per me, a cominciare da Ingrao, Tronti, anche Rossana Rossanda, chiedendo se vogliono dire una parola su questo tema. Ho sospeso l’invio di 48 ore, a causa dello sciopero della fame dei sans papiers all’Unesco, che dura da un mese, e per l’incendio che fatto morire venti persone in un meublé di immigrati.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/17-Aprile-2005/art64.html

Messaggi

  • archivio NOTIZIE

    Sit-in amnistia: il Parlamento decida!

    Roma, 18 aprile 2005

    A sostegno dell’iniziativa intrapresa da Marco Pannella per l’ottenimento di un atto di buon Governo su carcere e Giustizia, i rappresentanti e leader di 29 tra associazioni impegnate nel volontariato e nello studio delle realtà penitenziarie, sigle sindacali di lavoratori del settore, garanti per la tutela dei diritti delle persone private della libertà, indicono per il giorno 20 Aprile 2005 presso Piazza Montecitorio un sit-in pro-amnistia, in concomitanza con la discussione del provvedimento in commissione. L’iniziativa mira a sollecitare il Parlamento a prendere una decisione indifferibile sull’atto, evidenziando le intollerabili condizioni di sovraffollamento in cui vertono le carceri italiane e la situazione di cronicizzata inflazione dei processi penali. Gli organizzatori dell’iniziativa invitano, al contempo, rappresentanti delle istituzioni e consiglieri regionali a recarsi nella stessa giornata in visita nelle carceri. Il sit-in avrà carattere pacifico, civile e non violento.

    ADERISCONO: Ass. Papillon Rebibbia; Ass.Il Detenuto Ignoto; Ass.Nessuno Tocchi Caino; Radicali Italiani; Ass. Antigone; Ristretti Orizzonti (Padova); Consulta Penitenziaria; Don Ciotti Gruppo Abele (Torino); Ass. Potamos; A Buon Diritto Luigi Manconi; Sai Sindacati Infermieri Penitenziari; Medici Penitenziari; Coordinamento Ass.Sociali; Ass.Ora D’aria; Ass. Lila; Villa Maraini; Don Gallo San Benedetto Al Porto; Ass.Terzo Millenium;Ass. Arte e Studio in carcere; Coop. Prato Verde;Opera Nomadi; Società Italiana Medici Sanita’; Comunità S.Egidio; Radiocarcere; Don Sandro Spriano cappellano di Rebibbia; Ass.Non c’è Pace senza Giustizia; Sergio Segio, Associazione società informazione

    • Final/mente qualcosa comincia a muoversi..../.E LA SINISTRA ITALIANA ALTERNATIVA...dov’é...I MOVIMENTI DISOBB.,giro/tondi ...DEMOCRATICI ITALIANI....L’ALTRA ITALIA ANTI BERLUSCONIANA??...un dibattito DEMOCRATICO in italia ...é possibile??????Un ritorno alla vera reale discussione politica é ancora possibile???Oppure ...LE MENTI DEL POPOLO di sinistra.(compresi cattolici pa.cifisti non violenti,,veri democratici,ecc.)....si sono assopite dal tormento mediologico/semiologico DEL BERLUSCONISMO???Dov’é LA SINISTRA..democratica??Comunque speriamo che delle iniziative a favore,..per l’amnistia e le proposte di Pisapia(rifond.comm.)e cento(verdi italiani),continuino e si allargheranno in tutta italia.,..che la società civile riprenda e sostenga il dibattito../////.UN AUGURIO...una speranza..SALUTI FRATERNI (da italiani all’estero,non rifugiati o altro. semplicemente democratici simpatizzanti per una giustizia vera. e per il ritorno alla reale politica di una sinistra di sinistra non giustizialista e bla bla bla)..///////acid/.asso. culturale, italiani,residenti all’estero, democratici( per una ital..ia..dEll’ex PRESIDENTE Pertini.,e.... costituzione originale del dopoguerra)..ITALIA ANTIFASCISTA E DEMOCRATICA....veramente..///.Sostegno alle lotte di Scalzone E MARCO Pannella...///AMNISTIA PER TUTTI...sperando che si crei un "movimento" di sostegno al sacrificio militante umano di Scalzone IN FRANCIA E DI PANNELLA IN ITALIA,ed alle iniziative( di sostegno ) ,..alle lotte parlamentari di Pisapia ,cento,russospena, ecc.ecc/////.c’est n’est qu’un débout continuons le débat/combat....anche sulla repressione delle dissidenze in europa./.UN EUROPA DEMOCRATICA NON UN EUROPA CON STATI DI ECCEZIONE(pensando al testo "homo sacer "del filosofo italiano Agamben G.) E BLA BLA BLA..

    • All’ottavo giorno di sciopero della fame dei cittadini detenuti al Bassone di Como, Lucio Bertè dormirà con loro, fuori dal carcere...

      ...per andare in sogno dai parlamentari che possono realizzare l’amnistia come atto di giustizia e di rispetto della dignità umana. Nel sonno non esistono sbarre che ci possano separare; siamo tutti insieme e ugualmente liberi: muoviamoci perchè un passo avanti della civiltà non resti soltanto un sogno.

      Milano, 22 aprile 2005

      Dalle ore nove della sera di venerdì 22 alle ore sette del mattino di sabato 23 aprile il militante radicale Lucio Bertè, membro dell’Associazione “Il detenuto ignoto” e Consigliere regionale uscente dei Radicali- Lista Emma Bonino, sarà fuori dalla Casa Circondariale del Bassone a Como per dormire con i cittadini detenuti, molti dei quali all’ottavo giorno di sciopero della fame per il rispetto della legalità da parte delle Istituzioni, per il rispetto della dignità delle persone detenute, e per ottenere condizioni civili di trattamento per tutti i detenuti delle carceri italiane.

      L’iniziativa è partita come sostegno all’azione nonviolenta di Marco Pannella, nove giorni di digiuno totale della fame e della sete, per ottenere un provvedimento generale di amnistia ed indulto, sia come omaggio agli auspici di Papa Giovanni Paolo II, sia come responsabile atto di governo di una situazione detentiva intollerabile e illegale.

      Lucio Bertè ha dichiarato : “Lo scopo è quello di sfruttare le ore della “libertà uguale per tutti”, quelle del sonno, per recarsi tutti insieme nei sogni dei parlamentari che dovranno decidere sull’amnistia e l’indulto, per convincerli a non aver paura, e a realizzare al loro risveglio questo atto iniziale di buon governo, per dare spazio e tempo alle riforme del sistema penale e della giustizia, perché non si riproduca l’attuale disastro incostituzionale e inumano. Spero che tanti cittadini liberi o “detenuti da svegli”, vogliano unirsi in questa azione di “evasione notturna nonviolenta” dalle carceri italiane, a partire dal Bassone di Como, dalla sera di venerdì 22 aprile.

      Conto di sollecitare la prossima Giunta regionale, non appena sarà insediata, perché dia seguito all’impegno preso prima delle elezioni dal Presidente Roberto Formigoni, ma anche dallo sfidante Riccardo Sarfatti, per la realizzazione di un concorso internazionale di architettura (e di un convegno ad esso propedeutico), per stimolare e raccogliere idee innovative sulla funzione del carcere (inteso come servizio pubblico aperto all’esterno, come luogo di studio e di lavoro), e sulle possibili tipologie organizzative alternative, basate sui principi affermati nelle costituzioni dei Paesi democratici e nelle convenzioni internazionali”.

    • I detenuti del Carcere di Enna rifiutano il vitto
      by odiailcarcere Friday, Apr. 22, 2005 at 6:25 PM mail:

      I detenuti del carcere di Enna, dal pomeriggio di ieri, hanno deciso di rifiutare il cibo loro passato dall’amministrazione penitenziaria, utilizzano solo i loro viveri. Il motivo della protesta: sostenere l’iniziativa di Marco Pannella in favore dell’amnistia. Oltre al digiuno, i reclusi hanno deciso di Inoltre, a rafforzare la loro protesta, dalle 16 alle 17 sempre di ieri, hanno ‘battutto’ sulle sbarre suppellettile per cercare di attrarre l’attenzione dall’esterno.

      Il 22 ottobre dello scorso anno la Commissione Giustizia ha visitato la struttura carceraria, i reclusi sono costretti a vivere anche in sei in una cella.

      Un’ala del carcere è ancora in ristrutturazione e quella
      attualmente utilizzabile ha celle anguste che dispongono solo di bagni alla turca.

      Nella sezione femminile con alcune celle sono chiuse a causa delle infiltrazioni di acqua e con le detenute in soprannumero.

      Oggi sono circa 120 i reclusi.

  • Amnistia: visita del Consigliere radicale Mellano nelle carceri di Ivrea e di Biella
    Simpatia e ringraziamenti per marco pannella

    22 aprile 2005

    Ieri mattina Bruno Mellano (presidente gruppo consiliare radicale) ha tenuto la sua ultima visita ispettiva nel carcere d’Ivrea accompagnato dall’esponente dell’Associazione Radicale il “Detenuto Ignoto” Iolanda Casigliani e da Alessio Boglino, militante radicale di Ivrea.

    All’uscita dal carcere eporediese gli esponenti radicali hanno dichiarato ai giornalisti che li attendevano:

    “Nella Casa Circondariale sono presenti 344 detenuti, a fronte di una capienza massima di 208 unità; il 60% sono extracomunitari, il 30% tossicodipendenti di cui 10 in trattamento metadonico. Gli agenti di polizia penitenziaria sono 177 ma 20 i distacchi fuori regione che, lamenta la direttrice Dott.ssa Tullia Ardito, annullano i benefici dei 26 agenti integrati alla fine del 2004. Gli educatori sono 4, di cui due regionali. Abbiamo visitato la tipografia interna all’istituto dove lavorano 5 detenuti ed un’altra sezione dove altre 4 persone lavorano al cablaggio di parti elettroniche; piccoli numeri che potrebbero aumentare se venissero potenziati questi progetti lavorativi con il finanziamento che l’istituto penitenziario intende chiedere alla Cassa delle Ammende”.

    Nel pomeriggio di ieri Bruno Mellano e Iolanda Casigliani hanno poi visitato il carcere di Biella.

    All’uscita dal carcere biellese gli esponenti radicali hanno incontrato i giornalisti a cui hanno dichiarato:

    “Nella Casa Circondariale sono presenti 270 detenuti, a fronte di una capienza massima di 162 unità; il 60% sono extracomunitari, l’organico degli agenti di polizia penitenziaria è ancora sotto di 50 unità, sono infatti presenti 159 agenti; gli educatori sono 4, di cui due regionali.

    Ci hanno accompagnato nella visita il nuovo direttore Dott. Roberto Festa ed il Commissario degli agenti Mercurio, anche lui fresco di nomina. Il Dott. Festa, che è stato direttore di numerosi istituti di pena, ci ha voluto testimoniare la sua conoscenza dell’impegno radicale nei confronti delle gravi problematiche del sistema penitenziario italiano, avendo spesso incontrato in carcere Adele Faccio e Marco Pannella negli anni 70/80. La delegazione radicale si è recata anche nella sezione cosiddetta AIV (Alto Indice di Vigilanza). Nella AIV nei mesi scorsi si era creata una situazione di forte tensione causata da un’improvvisa decisione della precedente direzione di sequestrare tutti i libri e le pubblicazioni di cui i detenuti politici di questa speciale sezione fanno largo uso: la nuova direzione, con un’opera di mediazione, è riuscita a ricostituire un clima più tranquillo e a venire parzialmente incontro alle esigenze dei detenuti prevedendo anche uno specifico corso di computer.

    Parecchi detenuti, italiani e stranieri, d’Ivrea e di Biella ci hanno pregato di portare a Marco Pannella il loro saluto, la loro simpatia e il loro sentito ringraziamento per l’iniziativa nonviolenta che il leader radicale sta conducendo per ottenere l’amnistia”.

    Sul sito www.grupporadicalipiemonte.it, link “Pianeta carcere/Cassa delle Ammende”.