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KERRY, UE E CORPORATION

Publie le domenica 31 ottobre 2004 par Open-Publishing

Elezioni-Eletti Governi USA Viviana Vivarelli

di Viviana Vivarelli

L’esito delle elezioni americane non cambiera’ molto le sorti del mondo.

Kerry continuera’ la serie di guerre criminali e aggressive, perche’ il popolo americano da molto tempo viene tenuto a freno con la minaccia di un nemico esterno, perche’ questa e’ stata da sempre la politica di governo americano: tenere unito il popolo creando un nemico e dirigendo centro di esso le energie di protesta dei cittadini. Anche in politica questo si chiama transfert.

E’ cio’ che piu’ discorda dalla democrazia, perche’ denota un uso perverso della democrazia a fini privati, infatti e’ il sistema usato da sempre dai regimi antidemocratici e ne vediamo le nefaste conseguenze anche in Italia. Sia la creazione di un nemico che la guerra servono a dominare meglio un popolo deviando le sue energie di critica e rivolta, e con questo sia Bush che Kerry ingrasseranno quel mercato della guerra che al momento in USA e’ l’unico a fare grossi affari.

Ma l’aumento in spese militari da parte di Berlusconi (ovviamente inutili dal punto di vista di interventi umanitari) mostra che ci stiamo avviando anche noi su questa strada (a che servono le portaerei per missioni umanitarie? e del resto cosa pensano realmente delle missioni umanitarie lo hanno dimostrato benissimo con l’attacco alle due Simone).

Tra Kerry e Bush le differenze sono minime. Entrambi sono appoggiati da corporation a cui non interessa un fico secco dell’America e ancora meno degli americani. Entrambi devono proteggere i capitali forti che li hanno portati al potere. L’America ha due partiti che sono come due bottiglie che contengono lo stesso vino ma hanno etichette diverse.

Le differenze tra repubblicani e democratici sono minime e tutto si gioca su queste differenze minime. Kerry e’ la speranza di un leggerissimo miglioramento, senza farsi soverchie illusioni. Kerry ha promesso che mostrera’ di nuovo rispetto verso l’ONU, che nel prossimo anno ritirera’ le truppe dall’Irak, che non continuera’ la serie di guerre aggressive, che favorira’ i ceti piu’ poveri....

Sappiamo come le promesse elettorali siano buttate nel cestino il giorno dopo la vittoria.

Il primo punto del programma di Berlusconi era un piano di opere pubbliche, mai fatte. Il secondo punto del programma di Prodi era sistemare l’acquedotto siciliano, mai fatto.

Bush aveva promesso che l’America non si sarebbe curata degli altri paesi e che avrebbe favorito le classi piu’ deboli, cercando il miglioramento interno, che avrebbe rafforzato lo stato sociale e migliorato l’educazione e la sanita’...Nulla di questo e’ mai stato fatto.
Credere che Kerry sia molto meglio di Bush e’ una pia illusione.

Nessun no global fara’ mai questo errore.

E’ Fassino che sventola bandiere di ottimismo, ma del resto D’Alema e’ quello che ha offerto la sua solidarieta’ a Buttiglione come aveva fretta di stringere la mano a Bush a Roma e ha desistito solo per la forte opposizione che questa intenzione stava producendo.

Se la destra non ha nulla da ridere, la sinistra anche meno.

I potenti si reggono sulle bugie. Chi e’ stolto le crede. Le bugie si rivelano prontamente. Chi e’ molto solto continua a crederle. Difendere una bugia quando tutto il mondo l’ha sconfessata e’ demoniaco o cretino.
La guerra continuera’. I morti continueranno. I disastri economici continueranno. Le classi povere diverranno piu’ povere, i ricchi piu’ ricchi e piu’ arroganti.

Con questi politici il mondo peggiorera’, in ogni modo, sia con Bush che con Kerry, perche’ l’umanita’ e’ debole e si fa convincere facilmente da chi e’ forte e chi e’ forte ha i mezzi di convincimento piu’ subdoli. Il primo e’ quello di tappare la bocca a chi dice cose diverse. Ma la censura l’abbiamo vista da destra e da sinistra, per cui la democrazia deve ancora cominciare.

L’uomo in maggioranza non e’ un essere pensante ma un essere irrazionale, pronto a essere abbindolato da chi e’ furbo e a ripetere le sue bugie come fossero verita’ anche contro ogni evidenza. In un mondo di sciocchi la menzogna ha molta piu probabilita’ di essere creduta della verita’. Basta ripeterla molto spesso e glis ciocchi abboccheranno come pesci, perche’ per l’uomo e’ piu’ facile credere che dubitare.

L’unica speranza per l’Europa sarebbe diventare piu’ indipendente, avere un euro piu’ forte che si libera del dollaro, sganciarsi dalla succubanza politica e economica americana, sviluppare una politica estera finalizzata alla pace, premere per svincolare l’ONU dal diritto di veto dei cinque, elaborare una politica estera diversa e piu’ netta anche nei confronti di Israele, per non parlare della Russia di Putin e della sua barbarie.

Ma l’Europa e’ fatta dei suoi governanti e molti sono come Berlusconi o come Barroso, dunque c’e’ poca speranza che l’Europa progredisca; Barroso e’ un fautore della guerra, la sua prima commissione e’ gia’ un totale fallimento per incapacita’, integralismo e corruzione. L’Europa e’ pressata da lobbies che spingono per favorire i propri interessi, se l’Europa cedera’ a queste pressioni avremo l’invasione delle culture OGM e la corsa alle privatizzazioni non solo da destra ma anche da sinistra, che daranno piu’ potere alle lobbies, e avremo il rafforzamento dei grossi gruppi di potere, che per loro natura sono anarchici e distruttivi dei diritti dei popoli e delle prerogative degli stati, mentre lo stato sociale andra’ ancora piu’ in pezzi e il lavoro avra’ ancora meno tutele. Privatizzazione e precarizzazione avanzeranno e cio’ non sara’ un bene per consumatori e lavoratori.

La sinistra al momento si sta rivelando debole e confusa come se non avesse ben chiaro il pericolo e avesse dimenticato il suo compito.
Questa Europa non e’ nata come unione di popoli ma come unione di banche, poi come unione di lobbies e corporation, cioe’ di gruppi capitalisti. Al momento l’Europa dei cittadini e’ molto lontana.

Ulisse non si e’ legato all’albero della nave, ha ascoltato il canto delle sirene del mercato, e’ stato infettato dal messaggio neoliberista, che e’ la forma piu’ rapace del capitalismo moderno, al di fuori di ogni legge e nemico di una giusta concorrenza, un capitalismo criminoso di pura rapina, Ulisse lo ha ascoltato con l’orecchio destro e con quello sinistro, e al momento non c’e’ piu’ nessuno in Europa che si ricordi di difendere i poveri e i deboli o di tutelare la sovranita’ degli stati.

Quando uno stato dichiara di difendere la propria sovranita’, abbiamo in realta’ un leader o un gruppo di potere che difende il proprio interesse privato. Tutti sono molto interessati a difendere solo il capitale, purtroppo anche da sinistra. Un’Europa del lavoro e della difesa dei diritti non si vede da nessuna parte. Solo il sindacato continua a portare avanti la sua battaglia, insieme ai pacifisti, ai no global e agli ambientalisti.

Il mondo no global ha mandato una richiesta all’Europa affinche’ non ceda ai gruppi di pressione capitalista.
"Oltre 15 mila “lobbisti” lavorano a tempo pieno a Bruxelles, in gran maggioranza rappresentano interessi privati imprenditoriali. Questi gruppi di pressione ottengono continuamente successi nel rinviare o bloccare ogni progresso verso la protezione sociale e ambientale nell’ambito dell’U.E.

La Commissione Europea deve agire immediatamente per evitare che l’Europa scivoli verso i livelli di controllo delle multinazionali, sulle politiche pubbliche, esistenti negli Stati Uniti."
Occorre un “Codice di Condotta per i Commissari” che indaghi sui conflitti di interesse. Perche’ e’ chiaro che se il modello Berlusconi dilaghera’ in Europa e le massime cariche saranno date a chi e’ portatore di interessi di lobbies provate, non ne verra’ fuori il bene dell’Europa.

E’ ovvio che non solo persone indegne e integraliste come Buttiglione non dovrebbero nemmeno affacciarsi alle istituzioni europee, ma che non e’ nell’interesse degli europei avere come commissari persone come il commissario olandese o lettone che tutelano forti interessi finanziari privati.

Il conflitto di interessi e’ al momento il piu’ grave nemico della democrazia dell’Europa come dei suoi stati.
In passato abbiamo avuto "il commissario al commercio Brittan che meno di un anno dopo aver lasciato la Commissione Europea e’ diventato non solo consulente sui temi WTO per lo studio legale Herbert Smith, ma anche vice presidente della banca per gli investimenti USB Warlburg e consigliere d’amministrazione della Unilever. Subito dopo accettò la presidenza del Comitato per i Servizi Finanziari Londinesi LOTIS (IFSL), una lobby rappresentante degli interessi finanziari inglesi. Questi casi non aiutano a migliorare l’immagine della Commissione Europea."

"Migliaia di lobbisti, supportati da un esercito di consulenti, giocano un potente e sempre maggior ruolo antidemocratico nei processi politici dell’Unione Europea. Come primo passo per risolvere questi problemi l’Europa necessita di regolamenti etici più stringenti e trasparenti."

"Uno tra gli esempi che meglio testimoniano la necessità di migliorare e rinforzare le regole di etica e trasparenza è il caso del Broming Science and Environmental Forum (BSEF), una lobby che si oppone alla regolamentazione dei rischi alla salute e all’ambiente dovuti alle conseguenze tossiche dei composti a base di bromo. Sono stati necessari considerevoli sforzi di ricerca per scoprire che il BSEF - soggetto molto attivo nei processi decisionali dell’ Unione Europea riguardanti le sostanze anti-incendio basate sul bromo - non è altro che un gruppo di pressione industriale che ha sede negli uffici di Bruxelles di una multinazionale, e che opera per conto dell’industria chimica.

Senza una radicale revisione degli obblighi di registrazione e trasparenza per i lobbisti che influenzano le istituzioni europee, sarà vano ogni tentativo di limitare l’influenza delle multinazionali sulle politiche dell’Unione Europea."
I no global chiedono ancora che "la nuova Commissione Europea operi una chiara rottura con le pratiche antidemocratiche dei suoi predecessori, ad esempio l’”incestuosa” relazione con il TABD (Dialogo d’Affari Trans-Atlantico), co-fondato dal Commissario Leon Brittan. Il TABD rappresenta un primo esempio di un’inappropriata influenza sulle politiche di regolamentazione e commercio dell’UE che la precedente Commissione Europea aveva garantito alle grandi aziende multinazionali.

Vi ricordiamo che la Commissione Prodi nel 2003 prese la profondamente anti-democratica decisione di accelerare la richiesta del TABD di introdurre una “Struttura di distribuzione” e istituire un “Gruppo di Collegamento Orizzontale” di Commissari di alto livello al servizio del TABD. Domande su questo argomento sono state poste al nuovo commissario al commercio, Peter Mandelson durante la sua audizione del 4 ottobre al Parlamento Europeo, ma il Commissario designato ha evitato di rispondere. Il Forum Europeo dei Servizi (ESF) è un altro esempio di un gruppo d’aziende private che da tempo gode di privilegi straordinari da parte della Commissione Europea.

Le politiche dell’Unione Europea dovrebbero essere al servizio del pubblico interesse e non strettamente legate alle agende commerciali delle grandi aziende, vi esortiamo a privare questi gruppi di affari dei loro inappropriati privilegi. Rimaniamo in attesa di una vostra risposta a queste proposte, che crediamo essere di grande importanza per migliorare la credibilità democratica della Commissione Europea."

In queste richieste non possiamo che notare con rammarico la debolezza di posizione se non l’indifferenza dei partiti di opposizione italiana.
La commissione voluta da Barroso era turpe non solo per la scelta di una persona faziosa come Buttiglione ma per la presenza di altri sei commissari discutibili, come l’olandese Neely Kroes che siede nei consigli di amministrazione di molti gruppi europei e americani e confonde allegramente responsabilita’ pubbliche e interessi privati, messa addirittura alla concorrenza, o la lettone Ingrida Udre messa alle tasse quando la stessa nel suo paese ha imposto tasse zero ai suoi benificati.

Se le premesse sono queste e se Barroso intende marciare su questa linea (difesa della guerra di invasione e difesa dei capitali forti, corruzione e conflitto di interesse, anche questa Europa ha poca speranza). Noi abbiamo poca speranza.

Al momento i partiti italiani dell’opposizione non sembrano curarsi molto delle tetre vicende europee e i provincialissimi giornali italiani pure, in quanto alle nostre tv, siamo ancora al delitto di Cogne.
Insomma se il livello politico diffuso e’ quello di sparare insulsaggini alla Flavia Vento, non vediamo speranza.

I firmatari della richiesta all’UE sono:

Corporate Europe Observatory (CEO)
Transnational Institute (TNI)
Spinwatch
Afrika Europa Netwerk, The Netherlands
Agir Ici, France
Agrarbündnis, Austria
Alliance for Sustainable Development, Latvia
A SEED Europe
Association of Farmers (ATB), Malta
ATTAC España, Spain
Attac Finland
ATTAC Flanders, Belgium

ATTAC France
ATTAC Sweden
Baby Milk Action, United Kingdom
Berne Declaration, Switzerland
Both ENDS, The Netherlands
BUND / Friends of the Earth Germany
Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Italy
Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Italy
Coalition Against Bayer Dangers, Germany
CornerHouse, United Kingdom
Crocevia, Italy
Defend Council Housing, United Kingdom
Ecologistas en Acción, Spain
Estonian Green Movement
EU-AG ATTAC Germany
European Farmers Coordination (CPE)
For Mother Earth, Belgium
Friends of the Earth Czech Republic
Friends of the Earth England, Wales and Northern Ireland (FoE EWNI)
Friends of the Earth Finland
Friends of the Earth France
Friends of the Earth Slovakia
Greenpeace (European Unit)
Ibfan Italia
Informationsgruppe Lateinamerika, Austria
Institute for Economic Relocalisation, France
Kairos Europa
"Less beneficence, more rights" campaign - Italian coalition of NGOs
Milieudefensie / Friends of the Earth Netherlands
NordBruk, Sweden
Observatori del Deute en la Globalització, Catalonia
Österreichische Bergbauern- und Bergbäuerinnenvereinigung, Austria
Oxfam Solidarity, Belgium
Protect the Future, Hungary
Quaker Council for European Affairs
Rete di Lilliput, Italy
Roba dell’Altro Mondo Fair Trade, Italy
Småbrukare i Sjuhärad, Sweden
Women in Development Europe (WIDE)
World Development Movement, United Kingdom
Umanotera, Foundation for Sustainable Development, Slovenia
URFIG, France
VAK / Friends of the Earth Latvia
War on Want, United Kingdom
World Economy, Ecology & Development (WEED), Germany
XminusY Solidarity Fund, Netherlands