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Katrina e la "mano invisibile"

Publie le mercoledì 7 settembre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Governi Catastrofe USA

Come l’ideologia del libero mercato ha ucciso New Orleans

di Michael Parenti

Accettare gli aiuti stranieri sarebbe stato come ammettere la verità - che i reazionari bushisti non hanno avuto né il desiderio né la decenza di preoccuparsi dei cittadini ordinari, nemmeno quelli nelle situazioni più estreme. Solo un’altra cosa e la gente comincerebbe a pensare che George Bush non è stato altro che un agente a tempo pieno dell’America delle multinazionali.

L’ideologia del libero mercato ha giocato un ruolo cruciale nella distruzione di New Orleans e nella morte di migliaia dei sui cittadini. Armati dell’avviso preventivo che un uragano terribile (forza 5) stava per abbattersi sulla città e le zone circostanti, cosa hanno fatto i funzionari? Hanno giocato al libero mercato.

Hanno annunciato che ciascuno doveva andare via. Ci si aspettava che ciascuno trovasse la propria maniera di allontanarsi dall’area del disastro con i propri mezzi privati, proprio come afferma l’idea del libero mercato, proprio come accade nei paesi del terzo mondo con un’economia di libero mercato.

È una cosa bellissima questo libero mercato in cui ciascuno persegue il suo interesse personale e con ciò contribuisce ad un risultato ottimale per l’intera società. Questa è la maniera in cui la "mano invisibile" fa la sua magia.

Neppure l’ombra delle evacuazioni irregimentate e collettivistiche come quella che ha avuto luogo a Cuba. Quando un uragano estremamente forte colpì l’isola l’anno scorso, il governo di Castro, con l’aiuto dei comitati di cittadini locali e dai funzionari del partito, evacuò 1,3 milioni di persone, più del 10% della popolazione del paese, senza una sola vita perduta, un’impresa che praticamente nessuno menzionò sulla stampa statunitense.

Già durante il "Primo giorno" del disastro causata dall’uragano Katrina fu chiaro che centinaia, forse migliaia di vite americane era andate perdute a New Orleans. Molti si erano "rifiutati" di lasciare la zona, hanno spiegato alcuni dei media, perché erano semplicemente "teste dure".

Non fu prima del "Terzo giorno" che i presentatori relativamente benestanti cominciarono a rendersi conto del fatto che decine di migliaia di persone non avevano potuto andar via perché non avevano alcun posto dove andare e nessun mezzo per arrivarci. Con pochi soldi in tasca e senza un veicolo che si potesse chiamare proprio, hanno potuto solo sedersi l’uno stretto all’altro e sperare nel meglio. A conti fatti, il libero mercato non ha funzionato molto bene per loro.

Molte di queste persone erano afroamericani a basso reddito, insieme con un numero minore di bianchi poveri. Bisognerebbe ricordare che la maggior parte di esse avevano un lavoro prima della visita letale di Katrina. Proprio come fanno la maggior parte delle persone povere in questo paese: lavorano, di solito piuttosto duramente, con stipendi da fame, spesso svolgendo più lavori allo stesso tempo. Sono poveri non perché sono pigri, ma perché tirano la cinghia per tirare avanti con i loro salari da poveri facendo fronte ad alti prezzi, alti affitti e tasse regressive.

L’ideologia del libero mercato ha giocato un ruolo anche in altri modi. Il programma di Bush consiste nel tagliare i servizi offerti dallo stato al minimo e far sì che le persone si affidino al settore privato per le loro necessità. Perciò ha tagliato 71,2 milioni di dollari dal bilancio del Corps of Engineers di New Orleans, con una riduzione del 44%. I piani per rafforzare gli argini che proteggono New Orleans e migliorare il sistema di pompaggio dell’acqua non hanno potuto essere portati avanti.

Bush ha detto che nessuno avrebbe potuto prevedere questo disastro: un’altra bugia che viene fuori dalle sue labbra. Persone di tutti i tipi hanno predetto il disastro di New Orleans, segnalando la necessità di rafforzare gli argini e le pompe, e fortificare la linea costiera.

Nella loro campagna per dissanguare il settore pubblico, i bushisti reazionari hanno anche permesso ai costruttori di prosciugare le paludi. Ancora una volta, quella nota mano invisibile del libero mercato avrebbe messo tutto a posto: i costruttori, inseguendo il loro profitto personale, avrebbero prodotto risultati di cui avremmo beneficiato tutti.

Ma le paludi funzionavano da elemento di assorbimento e barriera tra New Orleans e le tempeste che si infiltravano dal mare. Da qualche anno le paludi erano andate scomparendo ad una velocità spaventosa sulla costa del Golfo. Tutto ciò non ha destato alcuna preoccupazione nei reazionari della Casa Bianca.

Per quanto concerne l’operazione salvataggio, i difensori del libero mercato amano dire che l’assistenza ai più sfortunati tra noi dovrebbe essere affidato alle istituzioni di beneficenza private. Era una predica molto amata da Ronald Reagan: "le istituzioni di beneficenza possono farlo". E per i primi giorni questa proprio è sembrata essere la politica adottata nei confronti del disastro causato dall’uragano Katrina.

Il governo federale non c’era, ma la Croce rossa entrò in azione. Il suo messaggio: "non mandate cibo o lenzuola; mandate soldi". Nel frattempo Pat Robertson e il Christian Broadcasting Network - rubando un momento allo sforzo divino per sostenere la candidatura di John Roberts alla Corte suprema - fecero appello per l’invio di donazioni e annunciarono la campagna "Operazione benedizione" che consisteva nell’invio, altamente pubblicizzato ma del tutto inadeguato, di cibo in scatola e bibbie.

Già durante il "Terzo giorno" i media miopi cominciarono a rendersi conto dell’immenso fallimento dell’operazione di salvataggio. Le persone morivano perché gli aiuti non erano arrivati. Le autorità sembravano più preoccupate dei saccheggi che del salvataggio delle persone. Secondo il classico motto dei sostenitori del libero mercato: "prima la proprietà, poi le persone".

Ma cominciarono a venir fuori domande alle quali il libero mercato non sembrava capace di rispondere: chi era a capo dell’operazione di salvataggio? perché così pochi elicotteri e solo una manciata di motovedette della Guardia costiera? perché ci vollero cinque ore per tirare sei persone fuori da un ospedale? quando avrebbe preso un po’ di forza l’operazione di salvataggio? dov’erano le forze federali? dov’era la polizia di stato? la Guardia nazionale? dov’erano gli autobus ed i camion? i rifugi e i servizi igienici da campo? le forniture mediche e l’acqua?

Dov’era la "Homeland Security"? Cosa aveva fatto dei 33,8 miliardi di dollari che gli erano stati assegnati nell’anno fiscale 2005? Finanche il telegiornale della sera della ABC (1 settembre 2005) riportò le dichiarazioni dei funzionari locali secondo cui "la risposta del governo federale è stata una disgrazia nazionale".

In un momento di deliziosa (e forse casuale) ironia, sono giunte offerte di aiuto dalla Francia, dalla Germania e da altre nazioni. La Russia ha offerto di inviare due aeroplani carichi di cibo e altro materiale destinato alle vittime. Prevedibilmente, queste offerte sono state rapidamente rifiutate dalla Casa Bianca. L’America, Bella e Potente, Suprema Salvatrice e Leader del Mondo, la Dispensatrice di Prosperità Globale non potrebbe mai accettare aiuto da altri. Sarebbe una inversione dei ruoli insultante e disanimante. Forse i Francesi stavano cercando un altro pugno in faccia?

Inoltre, accettare gli aiuti stranieri sarebbe stato come ammettere la verità - che i reazionari bushisti non hanno avuto né il desiderio né la decenza di preoccuparsi dei cittadini ordinari, nemmeno quelli nelle situazioni più estreme. Solo un’altra cosa e la gente comincerebbe a pensare che George Bush non è stato altro che un agente a tempo pieno dell’America delle multinazionali.

http://www.zmag.org/Italy/parenti-freemarketneworleans.htm