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La Puglia a Nichi Vendola

Publie le martedì 5 aprile 2005 par Open-Publishing

Dazibao Elezioni-Eletti Partito della Rifondazione Comunista Parigi

di Paola Laforgia

Ha cominciato a fare politica da adolescente nella Fgci, ma è stato anche iscritto all’Azione cattolica, da parlamentare e componente della commissione antimafia si è occupato a fondo di problemi legati alla criminalità organizzata, ma è anche un poeta, giornalista e scrittore. Di contrasti come questi è piena la vita personale e politica di Nichi Vendola, il candidato di Rifondazione comunista che stasera ha strappato la presidenza della Regione Puglia al centrodestra.

Vendola, deputato da tre legislature, è nato a Bari 46 anni fa ma ha vissuto sempre a Terlizzi dove tuttora risiede la sua famiglia. Laureato in lettere e filosofia, è stato membro della segreteria nazionale della Federazione Giovanile Comunista Italiana, fondatore e militante di diverse associazioni per le libertà civili (come Arci-gay e Lila), protagonista della battaglia antinucleare e della lotta per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli animali.

E’ stato membro del Comitato Centrale del Pci e poi tra i fondatori del Partito della Rifondazione Comunista. E’ stato redattore del settimanale Rinascita ed è tuttora editorialista del quotidiano Liberazione, scrive su riviste e giornali di politica, filosofia, letteratura, costume. Nella campagna elettorale contro il ’moderatò Raffaele Fitto, non ha mai tentato di mascherare il suo essere comunista, ma ha messo sempre in primo piano il suo essere cattolico praticante e il suo legame con Pax Christi.

Anche se ha cominciato a fare politica da giovanissimo, nella sua vita non c’è stata solo la politica. Ha pubblicato libri di poesie e saggi: «Prima della battaglia», «Soggetti smarriti» (da poco ristampato), «Il mondo capovolto», «La mafia levantina», «Lamento in morte di Carlo Giuliani» e la raccolta di poesie «Ultimo mare». Nella descrizione che viene fatta di lui nel suo sito, si parla del suo impegno in prima fila nel movimento per la pace, nelle missioni internazionali nei punti più incandescenti del globo, dal Tagikistan alla Colombia, dalla Bosnia al Guatemala.

Vendola si è sempre occupato degli emarginati, di denunciare le condizioni di degrado della vita di carcerati, malati psichici, disabili.

«Certamente lo conosci - è scritto nel sito - non è uno di quelli che si vedono solo nelle campagne elettorali. Perchè la sua è sempre stata una voce scomoda e controcorrente. Perchè non ha mai avuto paura di gridare forte la sua verità: di costruttore di pace, di testimone delle ingiustizie del nostro tempo, di nemico delle mafie e delle illegalità. Ha denunciato la violenza sui poveri, sui migranti, sui malati psichici, sui disabili, sui bambini, sui detenuti». Nichi lottava accanto ai lavoratori dell’Ilva o del Nuovo Pignone e contemporaneamente ingaggiava una battaglia in difesa degli elefanti in Thailandia o degli orsi bruni in Cina». «Ha raccontato il Sud delle ribellioni popolari e ne ha portato l’eco in parlamento; ha cercato i volti prima che i voti».

All’inizio la sua candidatura - fortemente voluta solo dal segretario del suo partito, Fausto Bertinotti - era sembrata più una provocazione che una sfida reale in una regione tradizionalmente di centrodestra come la Puglia. Poi con la sorpresa delle primarie di metà gennaio, e la inaspettata vittoria sul candidato di tutta la coalizione, Francesco Boccia, superato il primo sgomento e non senza malumori, il centrosinistra ha accetto e sostenuto la candidatura dell’estremista Vendola. E il candidato del suo estremismo ha fatto una bandiera, rivolgendo in positivo tutte le accuse che dal centrodestra gli venivano mosse: «sovversivo, perchè ha sempre messo gli ultimi al primo posto. Diverso, da quelli che oggi governano la Puglia. Pericoloso come tutte le persone oneste; Estremista, nell’amore per la Puglia».

Durante i confronti televisivi con Fitto, Vendola ha sempre respinto il tentativo del suo avversario di portarlo sul piano della concretezza, accusandolo di comportarsi come un amministratore di condominio. Vendola «che ha vissuto la politica come un lungo viaggio attraverso il mappamondo del dolore e che ha saputo narrare la speranza di un altro mondo possibile» mirava al cuore dei pugliesi e ha prospettato loro la possibilità di «una Puglia migliore, più accogliente, più aperta: un laboratorio della democrazia, della giustizia, della pace». I pugliesi, contrariamente alle previsioni, gli hanno creduto.

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