Home > Lo schiaffo del soldato

Lo schiaffo del soldato

Publie le giovedì 7 aprile 2005 par Open-Publishing

Dazibao Elezioni-Eletti Governi

di Utopico

I numeri sono chiari. La vittoria dei candidati del centrosinistra in regioni fino a ieri amministrate dal centrodestra, la conferma di "governatori" del centrosinistra come in Toscana o EmiliaRomagna, l’exploit di Nicky Ventola in Puglia sono un colpo d’ariete alla sicumera della Casa delle Illibertà e al suo padre-padrone Silvio Banana Berlusconi.

Ma sono anche la cartina di tornasole di questo Governo che ha illuso molti italiani, che ha pensato soltanto ai problemi giudiziari e extra giudiziari del premier, che è stato ed è sotto il ricatto costante della Lega Nord, che ha attuato una politica illiberale in materia di scuola, lavoro, pensioni, sanità, economia.

Un Governo quello del Cavalier Silvio Banana Berlusconi che ha schierato l’Italia al fianco di Bush e Blair nella guerra di aggressione e occupazione all’Iraq contro la maggioranza del paese contrario a una guerra scellerata che ha causato, anche al nostro paese, dolori, lutti, e un’immagine governativa guerrafondaia.

Subito dopo gli exit poll si leggevano dichiarazioni pesanti da parte di esponenti di spicco della maggioranza. Si notava l’assenza dagli schermi dei vari Bondi, Schifani, Cicchitto i colonnelli del Cavaliere.

E, soprattutto il silenzio del "grande comunicatore" che, nonostante campagne martellanti, interventi a reti unificati, le discese in campo pro Storace e affini, ha ricevuto uno schiaffo sonoro, pesante, forte dalla maggioranza degli italiani che sono stanchi di passerelle televisive, di battute, di scenografie fatte di scrivanie di ciliegio e di ville in Sardegna, dell’ostentazione di un potere arrogante e becero.

Il centrosinistra esulta per le vittorie ma ci auguriamo che l’euforia non porti a considerare già vinta la partita. Questo è solo il primo tempo e Berlusconi e compagnia cantante non sono così pronti ad accettare la sconfitta. Faranno tutto quanto in loro potere , così come hanno fatto per la riforma costituzionale, per rendere ancora più concreto il regime che hanno instaurato. I colpi di coda di un potere colpito saranno durissimi.

All’interno e all’esterno della Casa delle Illibertà assisteremo a un mattatoio, a una mattanza che mirerà solo a cambiare gli equilibri, a ridimensionare il partito di Dell’Utri e Berlusconi ma non a modificare la linea di una destra con i cromosomi del fascismo, del razzismo, della xenofobia.

Noi vogliamo sperare che il voto di ieri non sia solo stato un voto alla fallimentare situazione finanziaria di questo paese e quindi dei singoli cittadini, alle promesse del Banana, alle illusioni del "meno tasse per tutti".

Vogliamo sperare che sia stato anche un voto contro la presenza delle forze armate italiane in Iraq. In quella che il piazzista di Arcore chiama "missione di pace" e che è invece, dall’inizio e nei fatti, una missione di guerra.

E che da domani il centrosinistra oltre a lavorare per l’alternativa di governo chieda, con forza, che si torni a casa.
Non è più tempo di aspettare.

http://www.canisciolti.info/modules...