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Si indaga sui miracoli di Pio Tutto

Publie le sabato 9 aprile 2005 par Open-Publishing
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Dazibao Religioni Partito della Rifondazione Comunista Parigi

di Giancarlo Pacchioni

Il Papa è morto, ora si indaga sui miracoli.

Viene resa pubblica la lettera scritta dal Papa al suo fedele maggiordomo. La lettera inizia così:
"Caro Gianfranco, ho molto riflettuto, come era ovvio e doveroso"
Le analisi espresse nella lettera al maggiordomo F. Gianfranco sono molto distanti dalle ultime parole pronunciate dal Papa, c’è chi parla di miracolo e chi come S. Francesco (ex governatore del Lazio) chiede la perizia calligrafica.

Nella lettera si parla di risurrezione, di cambi di rotta e conclude con un monito:
"al termine della legislatura, dovremo ripresentarci al popolo italiano per riscuoterne la rinnovata fiducia, che non ci sara’ negata solo se dimostreremo di essere e rimanere uniti. Un forte abbraccio, Silvio".

Solo i fedelissimi di Papa Slivio Pio Tutto sembrano credere nel miracolo annunciato, alcuni amici del maggiordomo preferiscono rimanere cauti.

I fedelissimi padani non digeririscono la ricetta indicata nella lettera da Pio Tutto, altri come il Fede(le) Emilio gridano ogni giorno: Santo, Santo, Santo, Santo Silvio.

Appare evidente che la lettera non accontenta tutti.
I comunisti sembrano perfino ridere alle parole di Pio Tutto, ed il popolo italiano il 3 e il 4 aprile ha dimostrato di non credere più ai proclami di Papa Silvio.

Morto un Papa se ne fa un altro?

Questa volta probabilmente bisognerà aspettare il 2006, il maggiordomo ed i suoi compagni di merende stanno banchettando sulle loro poltrone e non hanno alcuna intenzione di smettere di mangiare.
Attenderemo con ansia il 2006, rideremo delle profezie di Silvio Pio Tutto, ma non cammineremo in ginocchio sui ceci. I ceci costano troppo e non ce li possiamo permettere.

Siamo i soliti comunisti?

Non so dire se sono il “solito”, certo è che sono comunista.
Siamo stati i soliti comunisti, in mille battaglie.
Abbiamo detto no alla cancellazione o modifica dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori, abbiamo detto no al precariato, abbiamo detto no alla legge mostro sulla fecondazione assistita.
Abbiamo chiesto pensioni e salari dignitosi, abbiamo sempre lottato a fianco dei lavoratori.

Siamo scesi in piazza con i movimenti, insieme agli operai di Melfi abbiamo ottenuto una grande vittoria. Abbiamo chiesto la pace senza se e senza ma, abbiamo camminato per Roma insieme ad un mare silenzioso di persone chiedendo la liberazione di Giuliana Sgrena.
Saremo sempre i soliti comunisti, con il nostro pugno chiuso a fianco dei più deboli.

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