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Trionfalismi parlamentari

Publie le giovedì 6 gennaio 2005 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao Democrazia Governi

di Giancarlo Pacchioni

Ogni volta che si ascoltano le dichiarazioni dei politici dell’attuale maggioranza, non si può che rimanere basiti dal loro trionfalismo. Se la situazione del nostro bel paese non fosse drammatica, verrebbe spontaneo farsi una bella risata. Purtroppo siamo ad un nulla dalla crisi economica che ha devastato l’Argentina e quindi è opportuno fare alcune riflessioni.

Oggi il mondo del lavoro grazie alla legge 30 è in gran parte precario, purtroppo precario è sinonimo di lavoro non continuativo e di basso reddito. Essere precari significa non avere accesso a prestiti o a mutui, significa quindi non avere la possibilità di costruirsi una famiglia.

Veniamo ora ai trionfalismi su pensioni e salari.
Il costo della vita negli ultimi anni è pressoché raddoppiato, quindi il nostro potere di acquisto risulterebbe immutato se pensioni e salari fossero anche essi raddoppiati (ossia bisognerebbe aumentare salari e pensioni sulla base dell’inflazione percepita). Ma ciò non è avvenuto, pertanto oggi siamo molto più poveri di qualche anno fa. Basti pensare che quando va bene, i salari aumentano sulla base dell’inflazione programmata dal governo, inflazione questa più bassa dell’inflazione reale. Per essere meno poveri, bisognerebbe introdurre nuovamente la scala mobile....

Ma allora da cosa nasce il loro trionfalismo?
Per rispondere basta confrontare le nostre entrate con lo stipendio dei parlamentari che ci raccontano che tutto va bene. I dati che seguono sono forniti dalla stessa camera dei deputati:

La prima voce è l’indennità, quella che nel linguaggio comune è definita "stipendio", seguono la diaria e i rimborsi: per le "spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori", per le spese accessorie di viaggio e per i viaggi all’estero, per le spese telefoniche. Completano la scheda le voci sull’assegno di fine mandato, le prestazioni previdenziali e sanitarie e sui trasporti.
Indennità parlamentare: L’indennità è corrisposta per 12 mensilità. L’importo mensile è pari a 5.522,30 euro, al netto delle ritenute previdenziali (€ 804,47) e assistenziali (€ 540,32) della quota contributiva per l’assegno vitalizio (€ 1.032,60) e della ritenuta fiscale (€ 4.107,34).

Diaria: Viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla base della stessa legge n.1261 del 1965. La diaria ammonta a 4.003,11 euro mensili. Tale somma viene ridotta di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell’Assemblea in cui si svolgono votazioni, che avvengono con il procedimento elettronico. È considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell’arco della giornata.

Rimborso per spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori: A titolo di rimborso forfetario per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori, al deputato è attribuita una somma mensile di 4.190 euro, che viene erogata tramite il gruppo parlamentare di appartenenza.
Spese di trasporto e spese di viaggio: I deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale.

Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e tra l’aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto più vicino al luogo di residenza, ed a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km. I deputati, qualora si rechino all’estero per ragioni di studio o connesse all’attività parlamentare, possono richiedere un rimborso per le spese sostenute entro un limite massimo annuo di 3.100,00 euro.

Spese telefoniche: I deputati dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche. La Camera non fornisce ai deputati telefoni cellulari.
Assistenza sanitaria: Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 4,5 per cento della propria indennità lorda, pari a 540,32 euro, destinata al sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario
Assegno di fine mandato: Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 6,7 per cento della propria indennità lorda, pari a 804,47 euro. Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l’assegno di fine mandato, che è pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).

Assegno vitalizio: Anche in questo caso, il deputato versa mensilmente una quota - l’8,6 per cento, pari a 1.032,60 euro - della propria indennità lorda, che viene accantonata per il pagamento degli assegni vitalizi, come previsto da un apposito Regolamento approvato dall’Ufficio di Presidenza il 30 luglio 1997. In base alle norme contenute in tale Regolamento, il deputato riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età. Il limite di età diminuisce fino al 60° anno di età in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti. Lo stesso Regolamento prevede la sospensione del pagamento del vitalizio qualora il deputato sia rieletto al Parlamento nazionale ovvero sia eletto al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale. L’importo dell’assegno varia da un minimo del 25 per cento a un massimo dell’80 per cento dell’indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare.

Notare bene che a noi comuni mortali hanno alzato l’età pensionabile, mentre loro oltre a percepire stipendi da nababbi, possono andare in pensione anche a 60 anni.
Ecco spiegato il loro trionfalismo: in una legislatura (5 anni) hanno entrate che molti lavoratori non hanno in una vita di lavoro, in più i signori onorevoli possono andare in pensione anche a 60 anni.

Hasta la victoria, siempre.

Giancarlo Pacchioni

Messaggi

  • Tutto vero....
    Peccato che negli scanni del Parlamento siedano anche gli "amici del popolo" quali i Bertinotti, i Rizzo i Giordano, ecc che hanno votato, anche loro, come gli altri, all’unanimita’....
    e mi perdoni la generalizzazione, anche Lei ( o me stesso) lo avrebbe fatto (se e’ onesto non lo neghi, La prego).
    Hasta la victoria, siempre
    TGMAX

    • Grazie per la sua riflessione in merito al mio piccolo intervento.
      La chiave di lettura che volevo dare è però leggermente differente dalla sua cortese riflessione. Il mio scherno partiva dalla amara considerazione che è facile gioire con la pancia piena, poi certo la pancia piena è trasversale, quello che non è trasversale è il rispetto per coloro i quali hanno difficoltà ad arrivare a fine mese.
      Ad ogni modo se ogni tanto pubblico qualcosa su questo bellissimo sito è solo per cercare di cambiare questa società, che credo piaccia poco a me quanto a lei.

      Hasta la victoria siempre.

      Giancarlo Pacchioni