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VLADIMIR, CANDIDATURA LUXURIOSA

Publie le lunedì 30 gennaio 2006 par Open-Publishing

Dazibao Elezioni-Eletti Partito della Rifondazione Comunista Parigi Vladimir Luxuria

Provocazione inaccettabile? Semplice dimostrazione che il Parlamento deve poter rappresentare tutti? La Luxuria si candida alle politiche. L’intervista.

di Roberto Taddeucci

Fa discutere la candidatura di Vladimir Luxuria nelle liste del PRC Rifondazione Comunista alle prossime politiche. Il leader Fausto Bertinotti ha spiegato che la candidatura di Luxuria è anche il riconoscimento della “battaglia affinché i diritti delle persone siano riconosciuti come tali dallo Stato in una maniera che vada oltre la laicità tradizionale”, e dunque in collegato alla battaglia “per il riconoscimento delle unioni di fatto.” Vladimir, nota soprattutto come personaggio dello spettacolo, con trascorsi nell’ambito della movida capitolina, sarebbe uno fra i primi a seguire le orme del primo transessuale al mondo ad essere eletta in Parlamento, la neozelandese Georgina Beyer, da noi già intervistata.

Abbiamo sentito Vladimir Luxuria e le abbiamo chiesto di dirci di più su questa sua controversa candidatura.

«Sono candidata a Lazio 1, nella lista al numero due dopo Bertinotti, che è in tutte le circoscrizioni. L’idea di propormi è nata anche dai precedenti rapporti che avevo con il PRC, quindi dal Pride al mio essere dentro al Mario Mieli, anche i miei spettacoli, sulla Baraldini, su Tondelli. Dunque c’era già un passato alle spalle di attivismo, però in effetti non avevo mai pensato di occuparmi di politica a tempo pieno, con un ruolo poi così importante e così di responsabilità come stare alla Camera».

 Che cosa ha fatto scattare “la molla” che ha portato a questa decisione?

Clicca per ingrandire...Ti confesso che all’inizio avevo detto di no, la proposta è arrivata un po’ come uno shock. Ognuno di noi poi ha dei propri progetti di vita, delle piccole sicurezze, per cui stravolgere completamente la propria vita è sempre qualcosa su cui riflettere molto. Ma il sostegno delle persone che mi stanno più vicine mi ha spinto ad accettare. Dal momento in cui ho cominciato a maturare quest’idea man mano la convinzione è andata crescendo, fino ad aver sostituito la paura con una grande gioia. Se mi ripenso a diciassette anni, quando camminavo per strada e mi urlavano di tutto, ero considerato un po’ lo zimbello della città, mi si voleva portare a credere di essere un rifiuto della società, e oggi essere chiamata a rappresentarla la società sinceramente è qualcosa per me molto vicino ad una rivoluzione.

 Come “accoglienza” all’interno della colazione dell’Unione che cosa ti aspetti?

Io non elemosino accoglienza da nessuno, mi considero di livello paritario per cui non chiedo che gli altri mi accolgano. Io sono nelle liste di Rifondazione Comunista e venendo eletta sarò un’onorevole con la stessa dignità degli altri, nessuno potrà sindacare ne la mia legittimità a stare li, né sentirsi in qualche modo superiore e pensare di poter avere il potere di accogliermi.

 Sai che Mastella ha espresso delle perplessità in riguardo alla tua candidatura.

Si, ha detto che il centro-sinistra sta civettando con Luxuria. Mi rendo conto che Mastella è in una posizione non facile con questo sistema elettorale con sbarramento al 2 per cento, quindi penso che abbia strumentalizzato questa mia candidatura per alzare un po’ il prezzo del suo essere nel centro-sinistra. Di base penso che per voler essere rispettati bisogna innanzitutto rispettare gli altri. Nessuno può esprimere obiezioni o riserve sul fatto che un partito decida di scegliere certi candidati. Bertinotti ad esempio non ha mai contestato i candidati degli altri, questa è democrazia.

 Di Bertinotti, il leader del tuo partito, che mi dici?

L’ho incontrato per la prima volta un paio di anni fa al teatro Valle. Era andato con la moglie a vedere uno spettacolo che si chiama “Cinque rose per Jennifer”, la storia della solitudine di alcuni travestiti napoletani. Rimasi doppiamente impressionata, primo perché non è affatto facile trovare i leader di partito a teatro senza fotografi e telecamere intorno, e secondo per il tipo di spettacolo che aveva deciso di andare a vedere. Di recente ha avuto il mio sostegno in occasione delle primarie.

 Potresti essere il primo parlamentare transgender italiano. Cosa pensi che questo potrebbe comportare?

Penso semplicemente che sarebbe la dimostrazione che il Parlamento Italiano è rappresentativo di una realtà variegata e sfaccettata, anche sotto il profilo della sessualità.

 Cosa ti prefiggi di fare durante la campagna elettorale?

Ascolterò. Ascolterò persone che ho già conosciuto e persone che conoscerò, ascolterò le associazioni e le esigenze della comunità che mi prendo la libertà e l’onore di rappresentare. Ascoltando anche le realtà più scomode, quelle che anche visibilmente sono diverse e quindi anche molto prima delle altre hanno subito delle discriminazioni immediate.

 Dicci quali saranno le tue priorità politiche.

Sicuramente, subito, riconoscimento giuridico dell’affetto gay, lesbico e transessuale, da questo non si prescinde. Dopo di che si potrà cominciare a parlare anche di altre cose, come il diritto alla paternità e alla maternità. Poi la “piccola soluzione” per le transessuali, ovvero il poter cambiare il nome sul documento d’identità anche prima dell’operazione, cioè quando ormai la procedura del cambiamento di sesso è già avviata. Poi mi batterò perché sia fatta una massiccia informazione sul sesso sicuro, collegata ad una seria educazione sessuale. Senza tabù e senza pruderie assassine, senza aver paura di chiamare le cose con il loro nome, a cominciare dal preservativo. Questo chiaramente collegato anche alla difesa della dignità di tutte le persone sieropositive. Sempre in ambito del rispetto e della dignità delle persone mi stanno a cuore le condizioni di lavoro dei lavoratori della notte, dalle prostitute a tutto quelle persone che gravitano intorno al mondo delle discoteche e dei ritrovi per giovani, come cubisti, animatori, vocalist eccetera. Sono persone assai poco tutelate, spesso ricattati, cacciati dai locali e che vivono la parola “precariato” sulla propria pelle. Sono tutti argomenti non astratti, cose che ho conosciuto e con cui ho avuto a che fare. Affronterò tutti questi temi partendo da un presupposto: quando s’intende fare una battaglia bisogna puntare al rialzo, non al ribasso.

Chiedere 100 sperando di ottenere almeno 50...

Intendo che bisogna cominciare a chiedere 100...e sperare di avere 100!

Il sito di Vladimir Luxuria è www.vladimirluxuria.it

http://www.gay.it/view.php?ID=21227