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Vittorio Agnoletto : notizie sulla Bolkestein

Publie le venerdì 18 marzo 2005 par Open-Publishing
2 commenti

AGCS-Bolkestein Europa Partito della Rifondazione Comunista Parigi Vittorio Agnoletto

Carissime/i,

vi invio, pensando di fare cosa utile, qualche informazione relativamente all’andamento del dibattito sulla direttiva Bolkestein.

Martedì 8 marzo il commissario per il commercio interno ne ha riferito in aula, dopo una pressante richie sta del Parlamento. Questi i punti salienti:

 La Commissione non ha alcuna intenzione di ritirare la proposta che viene ritenuta importante per la crescita e l’occupazione nell’UE;
 Gli standard di vita dei lavoratori non devono essere diminuiti, ma nessuno parli di dumping sociale perché nella direttiva non vi è alcun rischio di questo tipo;
 Verrebbero esclusi dalla direttiva, attraverso una modifica che la Commissione si appresterebbe a realizzare, i servizi sanitari e sociali;
 La direttiva sarebbe essenziale per regolare i servizi transfrontalieri e fornire regole e garanzie precise, superando le attuali incertezze;
 La Commissione nega di voler avanzare un’altra proposta complessiva, ma si limiterà a degli emendamenti che però per ora non specifica, ma che saranno finalizzati ad aumentare la concorrenza, a fortificare gli stimoli all’imprenditorialità e a moltiplicare le opportunità per gli imprenditori;
 Nessun riferimento, né alcuna risposta alle domande dei parlamentari, relativamente alla necessità di cancellare la norma sul “Paese d’origine”.

Nel dibattito moltissimi sono stati gli attacchi alla direttiva, anche da qualche deputato del gruppo conservatore, che a maggioranza, insieme ai liberali ha appoggiato la direttiva. Non vi è stato, per ora, alcun voto essendo solo un dibattito informativo.
Da notare che diversi deputati dei Paesi dell’est, recentemente entrati nell’UE, hanno difeso la direttiva presentandola come uno strumento necessario di riequilibrio interno all’UE e accusando i Paesi ricchi dell’Europa di egoismo.

Forse questo aspetto è stato fino ad ora sottovalutato e mi pare importante potenziare tutti i rapporti di cui disponiamo con i movimenti e le forze politiche dell’est europeo per evitare che la lotta contro la direttiva venga contrastata strumentalmente per rilanciare nazionalismi dei quali non se ne sente proprio la necessità.

Per il resto la Commissione sembra intenzionata a proseguire nel suo percorso pur con qualche aggiustamento.

Non vi è quindi alcuna ragione per abbassare, da parte nostra, la guardia.

A presto Vittorio Agnoletto

Messaggi

  • Inevitabilmente, ogni volta che si assume un provvedimento si finisce per ledere l’ una o l’altra parte. Ha mai sentito di disposizioni che abbiano "accontentato tutti"? E alcune volte bisogna avere il coraggio di non guardare al passato ma di fare un grosso salto avanti. Per l’ Italia in particolar modo, oggi è più che necessario...un Paese così ricco di risorse inutilizzate, una scena internazionale caratterizzata dall’ importanza dei servizi...che aspettiamo ad afferrare al volo qualche possibilità di tanto in tanto!
    Sempre a commiserarci delle condizioni dei lavoratori, orari, stipendi...sti operai (ovviamente alludo a quelli regolarizzati ) visto il riconoscimento di tutto quello loro necessita, non stanno poi così male come i sindacati vogliono lasciarci credere!
    Che fosse proprio questo assistenzialismo sfrenato a demotivare i nuovi investitori?
    Probabilmente della proposta fa paura non tanto il paese d’origine ma il fatto che siamo un paese talmente chiuso che una simile integrzione ci spaventa e ci coglie impreparati o forse troppo preparati perchè piangersi addosso sembra diventatata la mossa per ogni occasione!

    • Sto commento sembra scritto da Berluskaiser in persona !

      Hai qualche idea di quello che è gia’ oggi per i giovani il mercato del lavoro ?

      Chiama con "google" la voce Atesia, una grande azienda romana, e potrai farti, se sei in buona fede, una idea ....

      E vuoi aggiungerci anche la Bolkestein ?

      Poi non lamentatevi e non piangete se pure qui avverra’ quello che sta avvenendo in Francia.

      Quanto ai presunti investitori esteri che non verrebbero in Italia a causa delle presunte "rigidita’" del lavoro, ti è mai venuto in mente che incidono molto di piu’ la presenza delle mafie in intere regioni italiane ( non solo del Sud, pensa al Brenta ...) e la allucinante situazione delle infrastrutture ?

      Keoma