di Viviana Vivarelli
Come siamo entrati nel vivo della campagna elettorale statunitense e con l’inizio della convention repubblicana, l’arma dei rapimenti in Irak ha avuto una svolta imprevedibile: non sono stati rapiti più mercenari, ingegneri o autisti al soldo dell’esercito della coalizione ma persone innocue, addirittura amici dell’Irak: due giornalisti di un paese che non fa parte della coalizione e anzi ha tuonato contro questa guerra, un giornalista pacifista della Croce Rossa che (...)
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Guerre-Conflitti
Articoli
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Ma a chi giovano questi rapimenti?
7 settembre 2004 -
Per la pace, contro la guerra. Gli israeliani contro la guerra si fanno sentire, anche tra i militari
9 agosto 2006di Christian Elia
Ieri, davanti alla base dell’aeronautica Ramat David, la polizia israeliana ha fermato undici pacifisti che stavano manifestando senza autorizzazione. Il gruppo, in totale, era composto da circa 50 persone che accusavano il governo e l’esercito israeliano di "crimini di guerra" commessi in Libano.
La guerra ingiusta. Non si tratta di un gruppo sparuto e isolato. L’avversione per la guerra, in Israele, è in crescita. A Tel Aviv, sabato scorso, un corteo di circa 5mila persone (...) -
Afghanistan: l’iniziativa di Rifondazione può impedire il coinvolgimento diretto dell’Italia nella guerra
5 luglio 2006di Franco Ferrari
L’esito del dibattito politico nell’Unione sul rifinanziamento della missione in Afghanistan deve essere valutato nell’ambito del contesto politico-militare che caratterizza il conflitto nel Paese asiatico. L’accordo raggiunto nel Governo, se sarà confermato, prevede il mantenimento e se possibile una riduzione della presenza militare italiana nonché la conferma dell’attuale dislocazione e dell’attuale mandato.
Si tratta di una intesa che si limita a garantire la continuità (...) -
Troppe menzogne per non avere sospetto
8 settembre 2004Di Viviana Vivarelli
In guerra tutto e’ permesso e purtroppo ogni delitto per quanto atroce e orrendo e’ possibile. E anche alla menzogna non c’e’ mai limite. Ricordiamo Hitler che, per attaccare la Polonia, insceno’ la turpe sceneggiata dell’attacco polacco a soldati tedeschi, vestendo dei cadaveri di polacchi con divise tedesche e mettendoli presso il confine. In guerra questi comportamenti di manipolazione della verita’ sono la norma e mi sembra che l’Occidente e in particolare gli USA stiano (...) -
Prodi e l’embargio di armi alla Cina: Agnoletto Sono sbalordito
20 settembre 2006Comunicato stampa di Vittorio Agnoletto
Dopo le dichiarazioni del premier sulla possibilita’ di togliere l’embargo sulle armi verso la Cina
Agnoletto: «SONO SBALORDITO: AVEVO CHIESTO A PRODI UN IMPEGNO CONCRETO SUI DIRITTI UMANI, HO RICEVUTO LA RISPOSTA PEGGIORE» Milano, 18 settembre 2006 «Sono totalmente sbalordito, come pacifista e come membro della Commissione Diritti umani del Parlamento europeo, dalle dichiarazioni di Prodi sull’ipotesi di togliere l’embargo per la (...) -
Vittorio Agnoletto: perche’ ritirarsi dall’Afghanistan
22 settembre 2006di Vittorio Agnoletto
Afghanistan, sarà guerra totale
Francesc Vendrell, rappresentante speciale dell’Ue in Afghanistan lo ha detto a chiare lettere: se entro tre mesi il conflitto non si risolverà, le forze occidentali perderanno ogni consenso e diventeranno impopolari.
Per questo motivo le truppe italiane vanno ritirate subito, perché a dicembre, quando si voterà nuovamente per il rifinanziamento della missione, potrebbe essere troppo tardi.
Una vera e propria guerra totale.
È questo il (...) -
Tra bombe a grappolo rischiosa la consegna degli aiuti
1 settembre 2006Sembrano piccole palline da tennis verdi oppure hanno l’ aspetto di bottigliette metalliche con un ciuffo di nastrini bianchi. Se ne vedono un’ infinita’ nelle campagne scoscese poco a nord del fiume Litani, tartassate dalle bombe a grappolo lanciate in quantita’ innumerevole dai caccia israeliani fino a due giorni prima della tregua cominciata il 14 agosto. Ne sono state recuperate fin’ora (26 agosto 2006, ndr)1800 e le vittime sono state 11, con 43 feriti, dicono fonti libanesi.
Sono i (...) -
Libano, l’ultimo ostaggio è la Palestina
10 agosto 2006di Michele Giorgio
Addio «piano di convergenza», la difficoltà della campagna contro Beirut indebolisce Tel Aviv e blocca la possibilità di un disimpegno-bis. Hamas mantiene un basso profilo (nonostante cattura e ricovero del presidente del parlamento), ma è dura essere ottimisti.
Inviato a Ramallah. A Ramallah dell’offensiva israeliana si parla molto. Non potrebbe essere altrimenti visto l’eccezionale gravità di ciò che sta accadendo in Libano, che a molti ha riportato alla memoria la devastante (...) -
Il Muro a Est - Chiudere il cerchio della nostra ghettizzazione
3 gennaio 2006di Jamal Juma
E’ passato più di un anno da quando le forze di occupazione hanno dichiarato il completamento della prima sezione del Muro dell’Apartheid — che va da Jenin a Qalqiliya. La rapida costruzione attorno a Gerusalemme, Ramallah, Betlemme ed Hebron segna la seconda fase del progetto. Frattanto, lontano dall’attenzione del pubblico, l’occupazione ha iniziato la terza fase del Muro, che annetterà e ripulirà etnicamente la Valle del Giordano. Sotto il titolo di "sviluppo", la Valle è (...) -
BEIRUT: MANIFESTAZIONE PER LA CELEBRAZIONE DELLA VITTORIA SU ISRAELE
23 settembre 2006A Lebanese girl waves a Hizbollah flag in front a poster of Hizbollah leader Sayyed Hassan Nasrallah during a rally in a Beirut suburb September 22, 2006. (Mohamed Azakir/Reuters)
Hezbollah festeggia a Beirut con Nasrallah: non ci disarmerete
Una prova di forza. Organizzativa e politica. Forse mezzo milione di persone si sono radunate a Beirut «per festeggiare la vittoria divina» su Israele. La vittoria dei "gialli" di Hezbollah. E Sayyed Hassan Nasrallah ha scelto questa occasione per (...)
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