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Londra ha manifestato l’11 febbraio Messaggio a Facciamo Breccia da diffondere!

Publie le domenica 12 febbraio 2006 par Open-Publishing
1 commento

Dazibao Manifestazioni-azioni Discriminazione Europa Doriana Goracci

Quello che segue è un accorato e preciso appello da Payday alla mailing list di Facciamo Breccia." Loro" ci mandano saluti ed auguri per la "nostra" manifestazione...
Vi prego di diffondere con urgenza
Doriana Goracci

Mehmet Tarhan libero! Obiettore di coscienza curdo gay in prigione in Turchia

11 febbraio 2006 : Difendiamo il diritto gay di rifiutare di uccidere

Care amiche e amici,
Vi mandiamo saluti e auguri per la vostra manifestazione, lanciata da donne lesbiche e uomini gay, per l’eguaglianza dei diritti tra partner sposati e non dello stesso sesso o di sesso diverso e contro la minaccia di governo e religione al diritto all’aborto.

Sappiamo anche che la povertà può essere
un contraccettivo: le donne devono avere i soldi e le risorse per avere le famiglie che vogliamo. Aggiungiamo le voci dei movimenti per la giustizia sociale in Italia all’appoggio internazionale per il diritto di Mehmet Tarhan a rifiutarsi di uccidere ed essere ucciso.

Condannato a quattro anni di prigione militare per “insubordinazione”,Mehmet Tarhan è un anarchico curdo gay, obiettore di coscienza totale -contro tutte le guerre e qualsiasi alternativa al servizio militare.
La Turchia ha la leva obbligatoria ma non riconosce il diritto all’obiezione di coscienza. I militari turchi insistono a trattare l’omosessualità come una "malattia”. Gli uomini possono fare domanda di esenzione dal servizio militare su questa base, ma devono fornire come “prova” un video di un atto
di penetrazione sessuale e subire una visita anale.

E’ l’equivalente del famigerato "test di verginità" che la polizia e l’esercito turco usano da anni per stuprare e aggredire sessualmente le donne, in particolare le donne curde.
Mehmet Tarhan rifiuta di sottomettersi a una simile umiliazione, respinge l’”offerta” di evitare il militare permettendo che lo classifichino come “malato”. Si trova nella prigione militare di Sivas dall’8 aprile 2005 dove è stato aggredito e torturato e ha fatto due volte lo sciopero della fame (entrambe le volte vincendo sulla maggior parte delle sue rivendicazioni).
Il 9 dicembre ci sono state manifestazioni in suo appoggio in 23 città di 13 paesi, tra cui Milano (organizzata da Facciamo Breccia) e Venezia. Molti individui e organizzazioni in Italia hanno inviato messaggi di appoggio.

Molte/i hanno nello stesso tempo manifestato anche per il rilascio di Mumia Abu-Jamal, un ex Black Panther, e presidente della Black Journalists Association degli Stati Uniti, che si trova da oltre 20 anni nel braccio della morte, da dove ha continuato il suo giornalismo di attivista contro la guerra e per la giustizia per tutte/i, compresi le attiviste lesbiche e gay.

L’8 dicembre 20 Parlamentari Europei hanno firmato una lettera al Presidente, al Primo Ministro e al Ministro degli Esteri della Turchia,esigendo l’immediato rilascio dal carcere di Mehmet Tarhan e il riconoscimento da parte della Turchia del diritto all’obiezione di coscienza. Una mozione sta circolando nel Parlamento Scozzese contro le visite fisiche omofobiche ed esigendo la fine della tortura di Mehmet e il suo congedo immediato dall’esercito.

Recentissimamente, il 26 gennaio, in un caso che rappresenta un precedente per quello di Mehmet, il Tribunale Europeo dei Diritti Umani ha dichiarato la Turchia colpevole di “trattamento degradante” su Osman Murat Ülke, un
altro obiettore di coscienza, che è stato imprigionato otto volte per un totale di 701 giorni per essersi rifiutato di fare il soldato.

Payday e Wages Due Lesbians (Lesbiche per il Salario Dovuto) appoggiano la coraggiosa lotta di Mehmet nonostante la persecuzione, la brutalità e la tortura. Sua madre e sua sorella sostengono instancabilmente la sua lotta,
nonostante la povertà e la cattiva salute - viaggiando regolarmente Sivas in 14 ore di pullman per andarlo a trovare.
Mehmet fa parte di un movimento crescente di refusenik lesbiche e gay che dicono NO ai militari. “Se danno ai gay il ‘diritto’ di fare il militare,non andrò certo in giro a dire ai gay ‘Ehi, andiamo a fare il militare’.

Non devono farlo. E gli eterosessuali non devono farlo neanche loro”.Mehmet fa eco a Stephen Funk, un marine gay di origine filippina e nativa americana, che nel 2003 ha fatto cinque mesi di prigione per essersi rifiutato di andare in Irak. Stephen ha dichiarato: “Non sono a favore della partecipazione dei gay al militare perché personalmente non appoggio l’azione militare.”
Le lesbiche e i gay non si battono da decenni per l’”eguaglianza del diritto” di uccidere ed essere uccisi. Non c’è Orgoglio nell’uccidere gli altri. Molte donne lesbiche sono anche madri, e come tutte le madri non hanno tirato su i figli per uccidere in guerra altri figli di altre madri, e appoggiano i loro figli che sono refusenik.

La Turchia è il più fedele scagnozzo degli Stati Uniti dai tempi della guerra fredda; gli Stati Uniti fornirono la maggior parte delle armi usate dalla Turchia per la campagna genocida contro i Curdi negli anni Novanta. I governi europei vogliono usare l’entrata della Turchia nell’Unione Europea per minare ulteriormente i nostri diritti umani, in Europa e a livello
globale. Non dobbiamo permettere che la Turchia rafforzi in Europa Bush, Blair e Berlusconi contro di noi.
Appoggiamo la campagna per liberare Mehmet Tarhan e il suo rifiuto di uccidere:

 scriviamo lettere di protesta all’ambasciata turca
(turchia@turchia.it cc: payday@paydaynet.org)

 facciamo pressione sui Parlamentari Europei perché firmino la
lettera dei loro 20 colleghi

http://www.refusingtokill.net/Itali...

e sollevino il caso di Mehmet nel Parlamento Europeo (vedi elenco dei Parlamentari Europei a

http://www.refusingtokill.net/Itali...

 esigiamo dai parlamentari italiani che protestino con le autorità turche Invitiamo tutti a difendere i nostri diritti umani l’obiezione di coscienza, a rifiutare di uccidere, alla scelta sessuale, a vivere in un mondo libero da guerre e dittature e interferenze di preti di qualsiasi religione, un mondo che Investa nella Cura della Vita, Non nella Morte - e ad esigere con noi:

 La fine della tortura mentale e fisica di Mehmet Tarhan, la sua immediata liberazione dal carcere e il suo congedo dall’esercito;

 Il riconoscimento da parte della Turchia dei diritti degli obiettori di coscienza;

 L’abolizione della definizione da parte dei militari Turchi dell’omosessualità come malattia, che richiede la visita anale e “prove”visive.

Per maggiori informazioni: www.refusingtokill.net

tel: 00 44 20 7209 4751 o 00 44 20 7482 2496 (inglese), 00 44 780 378 9699
(italiano)

email: payday@paydaynet.org o wdl@allwomencount.net

Wages Due Lesbians, una rete internazionale multirazziale che conduce una campagna per i diritti economici, legali e umani delle donne lesbiche/bisessuali.

Payday, una rete internazionale multirazziale di uomini, gay ed etero, che lavora con il Global Women’s Strike (Sciopero Globale delle Donne)

Messaggi

  • cara Doriana, premetto le mia condivisione di molti dei tuoi punti di vista. I miei due figli infatti, seguendo la mia educazione di uomo amante della verità,della giustizia e della pace (non pacifista da slogan e bandiere variopinte soltanto.....) hanno ambedue scelto l’obiezione di coscienza svolgendo il loro impegno,ancora obbligatorio, coma assistenti sociali. Condivido il detto: libera chiesa in libero stato" le carta dei diritti dell’uomo,di tutti gli uomini indipendentemente da razza, condizione, cultura, fede ,genere, condizioni fisiche e chi più ne à più ne metta. Condanno e detesto ogni discriminazione, ogni fondamentalismo sia religioso che ateo e ogni pregiudizio, l’uso improprio e contrario all’etica professionale dei media quanto usano fatti personali per infangare istituzioni avversate il più delle volte per ignoranza, presunzione o malafede! La mia ragione non mi permette di consideraro l’aborto volontario ( che contraddice il primo e fondamentale diritto stabilito dalla carta dei diritti dell’uomo) un dititto. Solamente una mente oscurata da ideologie estreme può considerare un diritto l’ uccisione del proprio figlio! Giusto chiedere ai governi di protestare alla Turchia la reclusione degli obiettori e la persecuzione l’assassinio di chi professa una fede diversa. E questo non soltanto in Turchia ma in quasi tutti i paesi islamici, comunisti, induisti e buddisti.............Permettimi di rivolgerti, " da laico" un rimprovero ( frutto dalle esperienze di una lunga vita vissuta da non credente e da credente) è profondamente ingiusto e pregiudizievole il coinvolgimento nelle tue condanne, della Chiesa e del Papa. I giudizi del Papa non sono frutto del proprio arbitrio ma derivano dagli insegnamenti dati da Gesù agli apostoli ed ai successori. E ridicolo considerarli imposizioni, al contrario devono essere presi ( da chi li vuole) come i cartelli stradali che indicano un pericolo ma che possono essere ignorati ma a proprio rischio..............nessuno mi ha mai imposto di andare in Chiesa o di fare o non fare una cosa! Questo e successo sotto il regime nazional-socialista ed in quello fascista ed è successo e continua a succedere nei paesi comunisti ed islamici, non certamente nella Chiesa cattolica! Cordialmente Giuliano