REFERENDUM: A CHI BISOGNA OBBEDIRE?
LE RAGIONI DI MOLTI CHE HANNO DECISO DI VOTARE
di Don Gianfranco Formenton
Molti cattolici in questi giorni sono in difficoltà trovandosi di fronte ad un referendum che ha risvegliato nel mondo cattolico vecchie tentazioni.
Più di una volta nel secolo scorso ci siamo trovati di fronte al dilemma dell’obbedienza e della coscienza e più di una volta molti sono stati additati come traditori, disobbedienti, venduti, catto-comunisti. le accuse sono sempre le (...)
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Referendum
Articoli
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CATTOLICI: LE RAGIONI DI MOLTI CHE HANNO DECISO DI VOTARE
4 giugno 2005 -
Francia : i "Negristi" (Toni Negri) e i "Moltitudinisti" invitano a votare si’ al TCE (noi non ci meravigliamo...)
26 aprile 2005Tre buone ragioni per votare si’ al referendum per ratificare il TCE
di Yann Moulier Boutang direttore della rivista francese Multitudes (Tony Negri) tradotto dal francese da Karl & Rosa
Testo letto il 17 novembre 2004 in occasione di una riunione dei Verdi del XIV arrondissement di Parigi e destinato ad aprire una discussione sulla costituzione europea.
Gli avversari della ratifica del TCE sostengono che l’Unione Europea che si esprime in questa Costituzione é un’Europa non democratica, (...) -
Un futuro senza atomiche
8 ottobre 2007Parte la campagna per una proposta di legge di iniziativa popolare per bandire definitivamente le armi nucleari dal suolo italiano.
Intervista a Lisa Clark, esponente storica dei Beati costruttori di pace
Sono oltre 50 le organizzazioni di ogni tipo che hanno già aderito all’appello e diversi comitati locali stanno costituendosi spontaneamente su tutta la penisola.
Nel 1968 fu firmato il TNP "Trattato di non proliferazione nucleare", nel quale i cinque Paesi dotati di armi nucleari si (...) -
Salviamo la Costituzione
2 febbraio 2006Gentilissimi amici,
tra qualche giorno uscirà il libro "Salviamo la Costituzione", a cura di Domenico Gallo (magistrato - rappresentante di Magistratura Democratica in seno al Coordinamento Nazionale di "SALVIAMO LA COSTITUZIONE") e Franco Ippolito (Presidente di Magistratura Democratica).
Alla stesura del libro hanno contribuito, tra gli altri, Luigi Ferrajoli e Raniero La Valle.
Abbiamo realizzato questo volume perché possa contribuire ad arginare il silenzio quasi tombale da parte della (...) -
BOSSI MINACCIA ....
15 giugno 2006Bossi minaccia vie non democratiche in caso di vittoria del no al referendum
Se vince il no al referendum, "il Paese non cambiera’ mai piu’ democraticamente, bisognera’ trovare altre vie". Lo ha detto Umberto Bossi. Per il leader della Lega, se il no vincesse, non sara’ possibile una trattativa per cambiare la Costituzione: "li ho visti in aula - ha detto - faranno delle regole per non toccare mai piu’ la Costituzione, il Paese non cambiera’ mai piu’ democraticamente. Bisognera’ trovare altre vie (...) -
Referendum. Intervista a Giulietto Chiesa
5 giugno 2006di Paolo Jormi Bianchi
Curzio Maltese ha affermato di recente che oggi il potere non lo detiene più la politica: ha molto più potere chi siede alla guida di un telegiornale nazionale. Condividi questa osservazione? I presidenti di camera e senato hanno invitato la Rai, nella persona di Petruccioli, a fare una migliore informazione sul tema del referendum del 25 aprile. Il potere legislativo si appella all’informazione. È una cosa normale o è un sintomo di una malattia della nostra democrazia? (...) -
La paura del 25 giugno
17 giugno 2006Si può perdere il referendum del 25 e 26 giugno? La soddisfazione con cui nel centrosinistra - al di là delle condanne ufficiali e in qualche modo obbligate - è stata accolta l’ultima spacconata di Umberto Bossi fa capire che la paura comincia a farsi sentire.
E’ quasi un sospiro di sollievo quello che dall’Unione si lasciano sfuggire insieme alle piccate repliche al senatùr, tornato ruvido profeta di una via "non democratica" alla devolution. La speranza per gli spaventati dell’Unione è che (...) -
Salvare la Costituzione da certi distruttori
23 giugno 2006di Viviana vivarelli
Non siamo affatto d’accordo che la Costituzione vada cambiata!
La smania di riformismo che ha preso tutti, anche la sinistra, e che l’ha vista inseguire o precedere il peggio della destra, non ha aperto la porta né a una maggiore giustizia sociale né a forti diritti dei cittadini, né a migliori condizioni del lavoro o al rispetto per l’elettore, ma solo a sperequazioni inquietanti tra cittadini comuni e amministratori potenti, a pericolose derive autoritarie e ad un (...)