di Carmelo R. Viola
Mentre auguro un felice 2006 a quanti mi leggono, ritengo opportuno richiamare ‘attenzione degli stessi, per una loro migliore cognizione, su CHE COS’E’ LA BIOLOGIA SOCIALE
La biologia (del) sociale è nient’altro che la reimpostazione delle varie versioni della scienza sociale - così vergognosamente-allegramente ignorata dai nostri uomini politici - su base naturalistico-biologica. I marxisti preferiscono dire “materialistica”, il che significa la stessa cosa, con la (...)
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Analisi
Articoli
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Felice 2006! Che cos’è la biologia sociale
3 gennaio 2006 -
DISSOLUZIONE DEL “NUCLEO AFFETTIVO”: DISSOCIALITÀ E CRIMINE
26 dicembre 2005di Carmelo R.Viola
“Il potere è l’altra faccia della vita”. Questa massima della biologia sociale ha un duplice valore: attivo e passivo. Attivo è il potere di cui disponiamo (per rispondere alle nostre esigenze naturali), passivo è il potere cui sottostiamo, da cui dipendiamo e da cui, possibilmente, ci sentiamo rassicurati. Il che significa che anche il potere passivo ci serve per rispondere alle dette esigenze. Il neonato cresce acquistando potere (di comprendere, di muoversi, di comunicare, (...) -
UN’UTOPIA POSSIBILE E NECESSARIA
12 settembre 2006di Lucio Garofalo
Sovente penso a un paradosso di portata storica globale che pure mi riguarda personalmente, ma che investe direttamente ciascun essere umano.
Mi riferisco a un’oggettiva contraddizione tra il crescente progresso tecnico-scientifico compiuto soprattutto negli ultimi decenni, che permetterebbe all’intero genere umano di vivere molto meglio, e la realtà planetaria che evidenzia un sensibile peggioramento delle condizioni economiche, materiali e sociali, soprattutto dei (...) -
Democrazia sotto scacco e ruolo del pensiero critico
11 dicembre 2005Colloquio con Pietro Bellasi, docente di sociologia all’Università di Bologna
di Patrizio Paolinelli
Con l’avvento del movimento dei movimenti la contestazione nei confronti dei poteri e dei saperi costituiti sta vivendo una lunga stagione di lotte di cui le marce per la pace e i World Social Forum sono tra le manifestazioni maggiormente visibili. Rispetto ad altri momenti conflittuali, quelli collegati ai partiti della sinistra storica degli anni ’20-‘30 e quelli collegati alle rivolte (...) -
La protervia dei deboli
5 ottobre 2005di Oreste Scalzone
Io, personalmente, non ho debiti da esigere. E quindi decido unilateralmente di spezzare la catena della riscossa e della vendetta. Senza reciprocità, senza gna gna. Tutto questo, è ovvio, non c’entra niente con la pacificazione e la condanna della violenza. Quando anche si decidesse di riaprire una fase di guerra sociale dispiegata, tutto ciò non c’entrerebbe nulla con i giustizieri. Poi si vedrà se la violenza è necessaria, ma è un’altra cosa. Di certo non si potrà, non si (...) -
DISSOLUZIONE DEL “NUCLEO AFFETTIVO”: DISSOCIALITÀ E CRIMINE
28 dicembre 2005di Carmelo R. Viola
“Il potere è l’altra faccia della vita”. Questa massima della biologia sociale ha un duplice valore: attivo e passivo. Attivo è il potere di cui disponiamo (per rispondere alle nostre esigenze naturali), passivo è il potere cui sottostiamo, da cui dipendiamo e da cui, possibilmente, ci sentiamo rassicurati. Il che significa che anche il potere passivo ci serve per rispondere alle dette esigenze. Il neonato cresce acquistando potere (di comprendere, di muoversi, di comunicare, (...) -
QUANDO UNA LINGUA MUORE
22 marzo 2004di Ida Sconzo
Sul nostro pianeta si parlano circa 6.800 lingue. Ogni quindici giorni ne spariscono due e con esse muoiono antiche culture, usi, costumi, tradizioni, leggende, riti, medicine naturali. Entro il 2100, il 90 per cento di tutti gli idiomi umani, sparirà per sempre. Le previsioni più ottimistiche dicono che soltanto la metà, sarà estinta. Quelle ormai irrimediabilmente perdute, secondo i calcoli dei linguisti, potrebbero essere tra quattro e nove mila.
Il 96% della popolazione (...) -
Berlusconi, il pifferaio magico di un Italia ipnotizzata
21 ottobre 2005di Utopico
Guardatelo bene. Guardate bene la faccia dell’uomo che sta calpestando, e non da oggi, lo Stato, la sua Carta Costituzionale, i diritti, la democrazia. Guardatelo bene quest’uomo che ha trasformato la politica in un’azienda personale, nel proprio utilitaristico interesse. L’uomo che ha voluto, preteso di avere l’impunità e il diritto a non rispondere mai e in nessun luogo, alle domande sul suo passato, sui suoi amici, sulle sue fortune finanziarie, aumentate, oggi, grazie alla (...) -
Albert Einstein : perché il socialismo?
8 agosto 2005di Albert Einstein
E’ prudente per chi non sia esperto in materia economica e sociale esprimere opinioni sul problema del socialismo? Per un complesso di ragioni penso di sì.
Consideriamo dapprima la questione dal punto di vista della conoscenza scientifica. Potrebbe sembrare che non vi siano essenziali differenze di metodo tra l’astronomia e l’economia: in entrambi i campi gli scienziati tentano di scoprire leggi generalmente accettabili per un gruppo circoscritto di fenomeni, allo scopo di (...) -
La non-violenza come estensione della conflittualità
3 febbraio 2004Il dibattito che ha preso corpo sui temi proposti da Bertinotti è diventato rapidamente un evento culturale e politico che ha sconfinato, anche autorevolmente, il perimetro della nostra organizzazione. Basti pensare alle questioni affrontate domenica su Liberazione da Pietro Ingrao.
Nella confusione e banalità prevalente del dibattito quotidiano a sinistra incentrato su improbabili modelli di ingegneria politica è la colpevole mediocrità sistematica delle proposte emendative alle politiche di (...)